Avvocato, consigliera comunale del Pd, Antonella Russo è uno degli assessori designati dell’ipotetica Giunta di Franco De Domenico. Stamattina la presentazione, per illustrare la sua visione di Messina. Si è parlato di bilanci, piano di riequilibrio: «È importante un’operazione verità sui conti del Comune» ha sottolineato. E non sono mancate le frecciate contro l’ex primo cittadino, Cateno De Luca, e il suo candidato Federico Basile: «Noi parliamo sempre di De Luca, ma il candidato sindaco è Basile, tu lo sapevi Valentina?».
Dopo Nanni Randazzo, Felice Calabrò, Christian Bisceglia e Cristina Cannistrà, è il turno di Antonella Russo di ripresentarsi alla città di Messina come assessore designato del candidato sindaco Franco De Domenico in vista delle prossime elezioni amministrative del 12 giugno 2022. A introdurre, ancora in collegamento da casa causa covid, il candidato sindaco Franco De Domenico: «Se vogliamo vincere queste elezioni abbiamo bisogno di persone combattive e preparate come Antonella. Oggi ci occuperemo di tematiche legate al piano di riequilibrio. È stato detto che Messina è risanata dal punto di vista economico. Non ci sembra che sia così. Tireremo fuori la città dal guaio in cui si trova, ma lo faremo con trasparenza, senza nascondere carte. È necessario assumere circa 250 persone. Ma non facciamo come altri che dicono che non si può assumere e poi in campagna elettorale sbandierano 1000 assunzioni».
Dopo le parole della candidata vicesindaco, la deputata ARS Valentina Zafarana: «È un onore prese tare Antonella. Avvocato, consigliere comunale dal 2013. Conosce la macchina amministrativa dall’interno. Continuiamo a lavorare nell’ambito della competenza. La politica dà la visione, la strategia, ma i conti devono quadrare»; è stato il turno della consigliera comunale in carica di spiegare la sua visione per Messina.
Antonella Russo: «Rifaremo noi il piano di riequilibrio»
Nel ripresentarsi alla città, l’assessore designato Antonella Russo ha fatto una disamina del percorso del Piano di riequilibrio di Messina, iniziato nel 2012 e arrivato oggi alla promessa di rimodulazione da parte dell’ipotetica Giunta De Domenico. In mezzo, rimodulazioni, bocciature, riformulazioni e ancora rimodulazioni.
«È importante – ha sottolineato in apertura – un’operazione verità sui conti del Comune di Messina. Il Piano di riequilibrio si approva nel 2012. La prima delibera di approvazione si approva nel febbraio 2013, era un piano decennale. Poi nel 2014 il piano si rimodula, e lo si rifà ancora nel 2015, nel 2016. Poi abbiamo una delibera di riformulazione, una cosa un po’ più ampia, con una proposta di aumento del periodo di risanamento dei conti, ventennale. Questa proposta viene bocciata dal Consiglio Comunale. Poi arriva l’era De Luca. Prima delibera, voto contrario. Nel luglio 2021, la Cospel trasmette la sua relazione che ha esito positivo. Dice che il Piano può andare alla Corte dei Conti. Nel dicembre 2021 c’è la relazione della Corte dei Conti, 81 pagine, dei macigni sulla fattibilità del “famoso” Salva Messina. Il 31 Gennaio 2022, nell’ultimo momento utile, De Luca si avvale della possibilità di rimodularono ancora. La delibera si approva solo in giunta, non ci sono i tempi per portarla in Consiglio. Poi, il 14 febbraio 2022 arrivano le dimissioni. Il Salva Messina non sarà mai approvato, il Piano riformulato da De Luca neanche».
Cosa succederà, quindi? «Arriverà la nuova amministrazione – ha aggiunto Russo –, che riformulerà nuovamente il piano. Passeranno altri anni prima che il Comune di Messina abbia una decisione sul Piano di riequilibrio. Per il contenuto, abbiamo dei numeri ballerini. Faremo chiarezza appena arriveremo al governo della città». Infine, un punto sulla questione dei debiti delle partecipate, inseriti dalla Giunta De Luca e poi tolti: «De Luca espunge 132 milioni di euro di soccorso alle società partecipate. Poi le toglie perché queste risorse contemplavano anche i debiti delle partecipate. Dice di averle sentite per agevolare le trattative con i creditori».
Russo: «Parliamo sempre di De Luca, ma il candidato sindaco è Basile. Tu lo sapevi?»
Poi la stoccata al candidato sindaco Federico Basile: «Noi – ha detto Antonella Russo, rivolgendosi a Zafarana – parliamo sempre di De Luca, ma il candidato sindaco è Basile. Tu lo sapevi, Valentina? Federico Basile non è un soggetto nuovo. È stato nominato nel collegio dei revisori dei conti nel 2013. Federico Basile è stato poi il presidente del Collegio dei revisori, è stato il massimo esponente del controllo, della veridicità dei conti del comune, prima che venisse cateno De Luca. Significa che le misure di prima gli andavano bene, perché ha sempre firmato favorevolmente il parere. Quindi quando lui parla del guardiano dei conti, si riferisce allo stesso dell’amministrazione Accorinti. È stato poi direttore generale. Ex controllore, è diventato possibile controllato. Ma De Luca non aveva detto che la figura di direttore generale doveva essere abolita? Ma di cose ne ha dette tante, ha anche detto di voler abolire le Circoscrizioni. Abbiamo una grave carenza di personale al Comune di Messina, lui dice che assumerà, ma è lui il responsabile. Basile era direttore generale, cosa ha fatto?
Un bilancio trasparente, partecipato e di genere: le proposte del centrosinistra per Messina
«Cosa vogliamo fare noi? – ha detto infine l’assessore designato Antonella Russo. Noi vogliamo dare un volto nuovo alle politiche di bilancio. Le parole sono tre: deve essere un bilancio trasparente, partecipato e di genere. Bisogna dare l’accessibilità che non c’è stata finora, tramite software che lo rendano leggibile da tutti; deve essere partecipato perché deve accogliere le proposte dei cittadini; deve essere di genere. A Messina non si sa cosa sia un bilancio di genere. È un bilancio in cui saranno poste delle somme per contrastare le disuguaglianze di genere. Un bilancio che tiene conto delle esigenze delle donne e promuove l’annullamento della disparità. Se la cittadinanza ci darà fiducia è quello che faremo».
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