Quarantacinque milioni per evitare il dissesto. Croce li chiede alla Regione

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comuneQuarantacinque milioni di euro per chiudere in parità il bilancio di previsione 2012. E’ quanto serve alle casse comunali che il commissario del Comune Luigi Croce oggi ha chiesto come “impegno politico” ai 10 deputati regionali presenti (assente il solo Carmelo Currenti della lista Musumeci Presidente per motivi di salute) per farsi promotori della richiesta al presidente della Regione Crocetta. Ma anche il governo regionale non se la passa bene con i suoi conti e allora, dopo aver sentito Crocetta, l’impegno della deputazione messinese è di richiedere il contributo straordinario “a fondo perduto” allo Stato oppure in alternativa che sia la Regione a versare i fondi ma si tratterebbe di un’anticipazione che potrebbe essere restituita con i finanziamenti del Fondo di Rotazione secondo il decreto legge 174 del 2012. I dieci deputati regionali hanno sottoscritto un documento in cui s’impegnano a trovare una soluzione altrimenti il Comune andrà al dissesto. I primi a uscire dall’incontro come Pippo Laccoto e Franco Rinaldi del Pd insieme a Nino Germanà e Santi Formica del Pdl hanno evidenziato che sarà messo in campo il massimo impegno politico per il Comune capoluogo. Alla riunione con Croce erano presenti Bernadette Felice Grasso (Grande Sud), Nino Germanà (Pdl), Valentina Zafarana (Movimento 5 Stelle), Marcello Greco (Crocetta presidente), Santi Formica (Pdl), Giuseppe Picciolo (Mpa-Pds), Franco Rinaldi, Pippo Laccoto e Filippo Panarello (Partito democratico), e Giovanni Ardizzone, (Udc). Il numero di 45 milioni di euro ha “scosso” la stampa dopo la relazione della ragionieria generale che sottolineava uno “squilibrio” tra Entrate e Uscite di 20 milioni di euro per chiudere il bilancio di previsione 2012. In prefettura, invece, si è fatto il punto della vertenza Servizi sociali. Il capo di Gabinetto del Prefetto, Filippo Romano, ha riunito al suo tavolo il ragioniere generale del Comune Ferdinando Coglitore e i sindacati per discutere del futuro delle attività sociali. Al centro del confronto la chiusura di Casa Serena, entro il 31 dicembre, ma anche, per carenza di fondi, il mancato rinnovo dei bandi dei servizi sociali. A rischio molte attività a beneficio dei più deboli e centinaia e centinaia di posti di lavoro.

@Acaffo

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