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Messina, il consigliere Paolo Mangano lascia il gruppo del Movimento 5 Stelle

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Il gruppo in Consiglio Comunale del Movimento 5 Stelle perde un altro pezzo: si tratta del consigliere Paolo Mangano, che ha annunciato la sua intenzione di formalizzare la fuoriuscita nella prossima Seduta in Aula. Le motivazioni? «Non condivido – ha spiegato – la contraddittoria linea politica del partito, ormai lontana dalle posizioni che mi avevano spinto tre anni fa ad intraprendere questo percorso».

Con sette consiglieri, il gruppo pentastellato era forse il più numeroso a inizio mandato. Oggi, con l’uscita di Paolo Mangano, il M5S conta in Consiglio Comunale solo tre esponenti, la capogruppo Cristina Cannistrà, Andrea Argento e Giuseppe Fusco. I primi a lasciare il Movimento sono stati la consigliera Serena Giannetto e il collega Francesco Cipolla (oggi nel Gruppo Misto), ai tempi in cui tra i corridoi di Palazzo Zanca si discuteva del “Cambio di passo” voluto dal sindaco di Messina, Cateno De Luca. A febbraio 2021 ad abbandonare i banchi del M5S è stato invece Giuseppe Schepis, poi passato alla Lega Sicilia.

Oggi, con la nota che segue, il consigliere Paolo Mangano ha comunicato la propria fuoriuscita dal gruppo del Movimento 5 Stelle.

«Ho ritenuto di non aderire al nuovo  Movimento 5 stelle in quanto non condivido la contraddittoria linea politica del partito, ormai lontana dalle posizioni che mi avevano spinto tre anni fa ad intraprendere questo percorso. La persistente assenza di una rappresentanza politica territoriale, alcune scelte  non condivise con la base, hanno determinato la dispersione di buona parte del patrimonio umano e di ideali che aveva permesso la vittoria di tante battaglie politiche, alimentando un generale clima di incertezza sulle scelte future, che scoraggia la partecipazione e l’aggregazione.

Non è rassicurante apprendere dalla stampa di improvvisi cambi di strategia politica regionale del Movimento ad opera di presunti leaders che non ritengono doveroso alcun confronto. Riproporre l’alleanza emergenziale che sostiene Draghi anche per il  governo regionale siciliano, significa mettere in secondo piano gli ideali fondanti del Movimento, nella spasmodica ricerca di una terza candidatura alla Presidenza.

Non posso, inoltre, non rilevare episodi di disattenzione da parte di qualche esponente di Governo del M5S nei confronti del nostro territorio. Criticità, che per esempio, non hanno finora consentito di individuare strumenti utili per effettuare la ristrutturazione della scuola elementare del Villaggio di Mili S. Pietro, una vecchio impegno del Movimento 5 Stelle, che intendo portare a compimento, malgrado  il rammarico di non esserci finora riuscito.

Formalizzerò la mia fuoriuscita dal gruppo del Movimento 5 Stelle – conclude – nella prima seduta utile del Consiglio comunale».

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