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Commissioni consiliari. Fenech e Risitano: “Devono essere pubbliche”

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Dopo le polemiche di qualche settimana fa sui verbali delle commissioni consiliari, si torna a parlarne. E a riprendere l’argomento sono le consigliere Lucy Fenech ed Ivana Risitano che, lo scorso primo luglio, avevano depositato una proposta di delibera per modificare gli articoli 57 e 59 del regolamento del Consiglio Comunale al fine di rendere pubbliche le commissioni consiliari.

“La proposta nasceva – scrivono le due Consigliere – non solo per rispondere in modo veloce e concreto ad una diatriba nata tra un deputato regionale del M5S e il segretario generale in merito all’accesso ai verbali delle commissioni, ma ancor di più, dalla convinzione profonda che oggi sia necessario dare ai cittadini la più ampia possibilità di accesso, anche diretto, ai processi decisionali, alle discussioni, ai confronti, ai dibattiti, allo studio e all’elaborazione degli atti amministrativi”.

Le consigliere che nei giorni scorsi auspicavano “che anche le commissioni potessero diventare un’agorà, parte di quel processo partecipativo, diretto e indiretto, in cui fortemente credono”, oggi esprimono soddisfazione per le norme contenute nella nuova legge regionale (L.R. n.11) pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia n.27 appena qualche giorno dopo la loro proposta.

L’art.6 della nuova legge, che modifica l’art.8 della L.R. 22/2008, comma 2 al punto b) va, infatti, nella direzione auspicata affermando che: “Le sedute della commissioni consiliari sono pubbliche, salvi i casi previsti dal regolamento, e si tengono preferibilmente in un arco temporale non coincidente con l’orario di lavoro dei partecipanti”.

I Comuni sono chiamati ad adeguare i propri statuti e regolamenti entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della legge avvenuta lo scorso 18 luglio, ma, le consigliere si augurano che “ancor prima di quella data la loro proposta di delibera possa essere approvata all’unanimità dal Consiglio comunale e segnare un nuovo passo nell’ampliamento della partecipazione popolare della nostra città”.

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