Chiusura uffici postali. Cucinotta: “Allarme lanciato a giugno, ma Accorinti non agisce”

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Sono gli ultimi interventi in merito alla chiusura degli uffici postali, da parte di Vincenzo Garofalo e di Felice Calabrò “che in una nota attribuisce all’Amministrazione Accorinti colpe dovute all’approccio incompetente e superficiale nell’affrontare la delicata vicenda”, precisa il consigliere comunale Nicola Cucinotta, a spingerlo a sottolineare alcuni fatti.

“Io, attraverso talune interrogazioni, ed il Consiglio Comunale tutto, con un odg approvato all’unanimità – scrive Cucinotta -, avevamo lanciato più di un grido d’allarme, e non da ieri ma da circa sei mesi”.

“Si è chiesto a più riprese – continua – l’intervento autorevole e determinante del Sindaco, suggerendo eventualmente di adire alle vie legali magari impugnando il provvedimento che andava in molti versi contro una delibera dell’AgCom, che tra l’altro attuava una palese politica di  disimpegno sul territorio messinese che penalizza fortemente il tessuto sociale cittadino, ed in  particolare gli storici borghi di Pezzolo, Altolia, Cumia, San Saba e San Filippo Superiore”.

“Non posso che dare ragione all’ex candidato a sindaco – commento il Consigliere -, che ringrazio per lo zelo, l’interesse e le proposte, ma va giustamente evidenziato che per l’ennesima volta le proposte provenienti dai singoli componenti il Consiglio Comunale o dal Civico Consesso tutto, rimangono lettera morta”.

“Ciò mi rammarica non poco – scrive – poiché non posso che condividere che ad oggi tanti sono stati i proclami e le promesse d’intervento in ordine alla tematica in esame, ma poche le iniziative legittime e meritevoli, senza risoluzione. La problematica, infatti, bisognava affrontarla, qualora ve ne fosse stata davvero la volontà e competenza, in fase embrionale come suggerito dal sottoscritto ed in fine dal civico consesso a giugno”.

“Ai posteri l’ardua sentenza – conclude Cucinotta -, con la speranza che davvero il Sindaco e la Giunta trovino la strada maestra per scongiurare la chiusura di questi importanti presidi”.

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