cateno de luca in consiglio comunale per discutere il salva messina e la rimodulazione del piano di riequilibrio

Mantenere la pace tra De Luca e il Consiglio Comunale? Ci penserà un nuovo assessore

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Dopo un anno di litigi e chiarimenti, votazioni saltate e delibere approvate sul filo del rasoio, dimissioni minacciate e poi ritirate, il sindaco di Messina Cateno De Luca sembra pronto a riappacificarsi con il Consiglio Comunale, o quantomeno a cercare un punto d’incontro. Come? Lo ha annunciato ieri durante il suo comizio fiume ai piedi del Municipio: chiederà proprio ai consiglieri di scegliere il suo nono assessore che avrà il compito (certo non facile) di gestire i rapporti tra i due organi di governo della città.

Che i rapporti tra Sindaco e Consiglio Comunale sarebbero stati una strada in salita lo si poteva immaginare già dai risultati delle elezioni del 2018: il Primo Cittadino non ha in Aula un singolo consigliere proveniente dalle sue (tante) liste, tanto che lui stesso si è sempre definito – più o meno a ragione – un “cavaliere errante e solitario”. Va detto che, in sostanza, sebbene l’appoggio del centrodestra gli sia mancato raramente e molte delle delibere più controverse siano state alla fine approvate (basti pensare al Salva Messina), una maggioranza De Luca non l’ha mai avuta. Tutto questo ha portato, come prevedibile, a discussioni accese, spesso degenerate e concluse con uscite di scena plateali e annunci di dimissioni.

Qualche esempio? «Il Sindaco è allergico al confronto democratico» lo rimproverava lo scorso giugno il Presidente del Consiglio Comunale Claudio Cardile, mentre De Luca accusava il Civico Consesso di ostacolare deliberatamente il suo lavoro e minacciava dimissioni (ma postdatate a dicembre) finalizzate a tornare alla carica con un’Aula più in linea con le sue idee. Sempre nel corso dell’anno, il Primo Cittadino aveva criticato duramente il Movimento 5 Stelle mettendone addirittura in dubbio le capacità intellettive. E di episodi analoghi se ne potrebbero citare tanti.

L’ultima puntata di quella che potrebbe sembrare una telenovela destinata a terminare solo con la fine del mandato, infatti, è stata “trasmessa” pochi giorni fa: all’annuncio del comizio in piazza Unione Europea programmato da De Luca per esporre ai cittadini il lavoro svolto nel primo anno di sindacatura, è seguita l’immediata reazione dei consiglieri del PD, indignati da tale scelta “inusuale”. Per consuetudine, in effetti, le relazioni che, anno dopo anno, fanno il punto sull’attività svolta dal Sindaco vengono discusse in Consiglio Comunale, non in piazza.

Dopo quello che è apparso ad alcuni come uno “sgarbo istituzionale”, l’annuncio – arrivato proprio durante il “comizio della discordia” – di aver deciso di mettere nelle mani dei consiglieri la nomina del suo nono assessore può quindi stupire, insieme ai toni conciliatori esibiti in quest’ultima occasione. Anche se le perplessità tendono a sfumare se si pensa alla delega che dovrebbe toccare al nuovo membro della Giunta: gestire i rapporti con il Consiglio Comunale, creando così una mediazione, un “cuscinetto”, tra Sindaco e consiglieri.

Che sia la volta buona per arrivare a costruire un dialogo più sereno? Si vedrà. La nomina ancora deve essere discussa e non è detto che risolva i problemi che hanno segnato questo primo anno di mandato. La designazione di un nuovo assessore spetta sempre al Sindaco (o in casi particolari al vicesindaco) e, selezionato o meno dal Consiglio Comunale, un membro della Giunta è al Sindaco che deve rispondere (oltre che, naturalmente, alla città). Quindi, in sostanza, le prospettive per un passo in avanti nei rapporti tra i due organi di governo sembrano esserci, ma forse è ancora presto per cantare vittoria.

Certo è che una scelta di questo tipo, in ogni caso, potrebbe anche apparire mirata ad allontanare lo spettro delle dimissioni (le ultime, quelle postdatate a dicembre) che ancora aleggia su Palazzo Zanca.

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