Terremoto. Attenti alle false raccolte fondi e alimenti e agli annunci di nuove scosse

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TOPSHOT - A woman holds a dog in her arms as she walks with a man next to the rubble of buildings in Amatrice on August 24, 2016 after a powerful earthquake rocked central Italy. The earthquake left 38 people dead and the total is likely to rise, the country's civil protection unit said in the first official death toll. Scores of buildings were reduced to dusty piles of masonry in communities close to the epicentre of the pre-dawn quake in a remote area straddling the regions of Umbria, Marche and Lazio. / AFP / FILIPPO MONTEFORTE (Photo credit should read FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)

Anpas Sicilia ha denunciato false raccolte fondi a suo nome per l’emergenza sisma. Il comitato regionale ha sporto denuncia alla polizia postale e si dissocia da sottoscrizioni diverse da quelle di Anpas Nazionale. “Il progetto di ricostruzione, cui saranno destinati i fondi, sarà individuato solo dopo la fase dell’emergenza. – dice il presidente regionale Anpas, Lorenzo Colaleo – Anpas, che è impegnata con le squadre di protezione civile sin dalle prime ore del terremoto, non ha inoltre attivato nessun tipo di raccolta alimentare perché nei campi di accoglienza della popolazione tutti gli alimenti devono essere certificati, per cui è possibile accettare solo donazioni da parte di aziende e non da singoli cittadini”. “In questa fase, su indicazione del Dipartimento Protezione Civile, – aggiunge – non è stata avviata alcuna raccolta vestiario o di altri beni per i problemi di stoccaggio e per la gestione dei materiali nei campi”.

Ma la truffa si annida anche su Facebook e WhatsApp, dove a apoche ore dal teerremoto, hanno iniziato a circolare molte informazioni relative sia al sisma, sia ai modi in cui aiutare o meno i terremotati.

Si tratta spesso di informazioni che circolano senza nessun controllo e senza prove sulla loro attendibilità. Molte persone, in buona fede, ricevono sul loro smartphone o sul loro computer queste notizie e credendo di fare del bene le condividono. Ma non sempre è così, a volte potrebbero essere notizie pericolose o false e anziché aiutare potrebbero anche danneggiare i terremotati o le attività di soccorso.

Sono informazioni di vario tipo. Alcune annunciano altre scosse imminenti, dando con precisione l’orario e il luogo, anche in città molto lontane da Amatrice. Si tratta di messaggi dai toni allarmistici, spesso affermano che il Governo non abbia voluto ascoltare il presunto scienziato Tal dei Tali che ha, invece, previsto un terremoto in quella città in quel giorno. Sono falsi, servono solo a diffondere allarmismi e a terrorizzare la popolazione. A volte sono scherzi, a volte sono tentativi per spingere le persone a lasciare le case per poi svaligiarle in un secondo momento.

In realtà nessuno può prevedere un terremoto e eventuali campagne di evacuazione non vengono comunicate via WhatsApp o via Sms, ma organizzate con altri criteri (ad esempio dopo un lungo sciame sismico, cioè dopo un periodo in cui si verificano continue scosse) dai Comuni e dalla Protezione Civile.

Piuttosto che farsi prendere dal panico, è importante verificare questa notizia cercando sui siti specializzati come quello dell’INGV o del CNG, istituti di geologi e sismologi che studiano questi fenomeni da sempre e hanno la massima competenza possibile.

Altre informazioni, invece, sono appelli a donare fondi o a portare generi di prima necessità. Nella giornata di ieri sono circolate molte catene di questo genere. Vengono segnalati orari e luoghi in cui portare qualcosa ma non si indica chi organizza quella raccolta. In altri casi si indicano invece organizzazioni reali ma la raccolta è ugualmente finta. A Latina, la Croce Rossa Provinciale ha dovuto smentire con forza una raccolta di generi alimentari in corso in uno dei suoi depositi. Molte persone si stavano recando lì perché lo avevano letto su Facebook e su WhatsApp ma non era assolutamente vero.

Forte è inoltre il rischio che dietro queste raccolte diffuse via social network si celino truffe: non mancano gli scacalli che tentano di approfittare della solidarietà delle persone. Esistono poi altri annunci che invitano le persone a donare soldi per aiutare determinate famiglie che hanno avuto morti o dispersi nel sisma. Anche in questo caso, il rischio truffa è dietro l’angolo.

Anche nell’uso dei social è invece importante rimanere molto attenti e prudenti. Restare sempre all’erta, informarsi (anche con una ricerca su Google) prima di diffondere questi appelli o di aderivi. Non essere mai frettolosi, non fare subito copia e incolla. Pensiamo così di fare qualcosa di utile e invece stiamo solo creando difficoltà ulteriori ai soccorritori che devono anche perdere tempo a smentire queste bufale.

Se si vuole aiutare, invece di  affidarsi alle catene sui social, informarsi piuttosto presso la locale sede della Protezione Civile o presso i canali d’informazione del proprio Comune. In tutta Italia si stanno organizzando in questi giorni vere raccolte di fondi e generi di prima necessità per affrontare l’emergenza. È stato attivato anche un servizio di donazioni via SMS al numero 45500. Insomma, i metodi per aiutare davvero esistono ma è importante restare lucidi e non farsi ingannare dalle bufale e dalle truffe che circolano sul Web.

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