Un nuovo quadro normativo che metta le Ipab al centro del sistema dei servizi sociali, facendo recuperare agli Istituti di Assistenza e Beneficenza quel ruolo fondamentale che in passato hanno avuto. A chiederlo è stata la Cisl Messina nel corso dei lavori del Convegno “Ipab, criticità e proposte” che si è tenuto presso il Salone degli Specchi della Provincia regionale. L’obiettivo del sindacato è quello di fare sistema ed evitare incoerenze, duplicazioni, sprechi di risorse, perseguendo i principi di efficienza ed efficacia.
Focalizzando il discorso a livello territoriale, è stato presentato il monitoraggio 2014 delle Ipab provinciale, 16 in totale, 6 solo nella città capoluogo, con 156 dipendenti, tanti altri impegnati con affidamenti esterni e convenzioni con cooperative, per assistere circa 600 utenti su tutto il territorio provinciale.
“Le Ipab – ha spiegato Tonino Genovese, segretario generale della Cisl Messina – sono un mondo apparentemente sconosciuto, dalle grandi opportunità e dai tanti problemi che sono nati per l’utilizzo improprio e non ottimizzato degli ultimi anni. Hanno patrimoni straordinari che non vengono utilizzati funzionalmente e nascono anche disagi occupazionali e ritardi nell’erogazione degli stipendi. Le Ipab – ha continuato – sono un patrimonio per la comunità, per questo riaccendiamo i riflettori sulla materia e sollecitiamo la Regione Sicilia a definire il riordino attraverso un processo legislativo che metta insieme le Ipab al sistema socio-assistenziale. È questa la strada per ottimizzare risorse ed evitare sprechi e dare soprattutto riportare funzionalità e opportunità alla comunità messinese”.
Un percorso legislativo che l’assessorato regionale ai Servizi sociali ha già avviato come ha testimoniato la dott.ssa Antonella Bullara, dirigente generale del dipartimento Servizi sociali e Famiglia che ha rappresentato l’assessore regionale Giuseppe Bruno.
“I tempi sono già maturi – ha detto – le Ipab sono al centro dell’attenzione del nostro sistema di welfare e rappresentano un elemento importante della filiera dei servizi alla persona. È importante ricreare un sistema che punti alla riqualificazione delle strutture, che utilizzi la professionalità acquisita negli anni nei servizi alla persona. Tutto questo passa da una revisione normativa che abbiamo già scritto, è al vaglio della giunta di governo e l’assessore ha intenzione di portarla avanti subito dopo la discussione della finanziaria regionale. I tempi per una riqualificazione del settore sono molto vicini. Noi – ha concluso – stiamo effettuando uno studio approfondito e caso per caso sulle governance, sui patrimoni, sul personale e sulle attività per ogni Ipab. Perché attraverso questo possiamo ripensare il ruolo importante per le Ipab che devono diventare una risorsa”.
Di “importanza del fattore umano nei servizi alla persona” e di “necessità di riqualificare il sistema” ha parlato anche il commissario straordinario della Provincia, Filippo Romano, nel corso del suo saluto.
Le conclusioni sono state affidate al segretario generale della Cisl Sicilia, Maurizio Bernava che ha elogiato l’iniziativa “perché propone un percorso nuovo e concreto al sistema pubblico, regionale e locale. Il problema principale – ha evidenziato Bernava – è che ci sono sempre meno risorse disponibili mentre aumenta la necessità di servizi sociali a causa dell’aumento della povertà e della non autosufficienza. In questa nuova condizione non ci può essere solo una elaborazione astratta da una parte e solo interventi legislativi dall’altra. Serve una proposta concreta per integrare le strutture pubbliche e quelle private per dare maggiori servizi sul territorio: dall’infanzia agli immigrati, ai non autosufficienti. Servizi che possano essere messi anche a reddito insieme all’offerta pubblica per compensare il calo di risorse”.
Il convegno, coordinato dal segretario generale della Cisl Fp Calogero Emanuele, è stato arricchito anche dagli interventi di Maria Lucia Serio, presidente della Consulta del Terzo Settore, di Filippo Santoro dell’Ordine regionale degli assistenti sociali, e le testimonianze dei rappresentanti delle Ipab di Collereale, della Scandurra Riuniti e dei lavoratori delle Ipab.
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