La Regione Siciliana, in accordo con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), sta promuovendo una serie di attività rivolte alla tutela della salute nelle Aree a elevato rischio di crisi ambientale. Nell’ambito di questa tematica si inserisce l’accordo stipulato In quest’ottica, l’Ufficio speciale per le aree ad alto rischio e l’Università di Messina hanno stipulato un accordo per la realizzazione di un progetto finalizzato a eseguire un monitoraggio sulla popolazione. Si tratta di un’indagine che, previo consenso dei genitori, sarà effettuata in coorti residenziali dei poli petrolchimici per valutare lo sviluppo puberale e intellettivo e la funzionalità tiroidea in ragazzi tra i 12 ed i 14 anni di età. Lo screening sarà effettuato attraverso esami clinici dei liquidi biologici, nei quali verranno valutati anche i livelli di metalli pesanti. Saranno anche condotte indagini su possibili modificazioni epigenetiche dal materiale salivare e sarà chiesta la collaborazione dei pediatri e dei medici di famiglia. Prevista anche una analisi dei profili di esposizione e valutazione della qualità della vita, attraverso appositi questionari per comprendere se, l’eventuale percezione del rischio, modifichi stili di vita e relazioni sociali ed interpersonali. L’iniziativa sarà presentata ufficialmente il 4 dicembre a palazzo D’Amico, nel corso di un convegno al quale parteciperanno il sindaco Carmelo Pino, il dottor Marco Martuzzi dell’Oms, il dottor Antonino Cuspilici, dirigente dell’Ufficio speciale, il professor Francesco Squadrito, del dipartimento clinico sperimentale di medicina e farmacologia dell’Università di Messina, il dottor Concetto Puglisi del Cnr di Catania, il dottor Antonino Marchese dell’Arpa Sicilia, i Dirigenti dell’Asp di Messina e i sindaci di San Filippo del Mela, Pace del Mela, Condrò, San Pier Niceto e Gualtieri Sicaminò, Comuni ricadenti nell’area a elevato rischio di crisi ambientale.
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