Casa Serena chiuderà temporaneamente a fine mese. Ad annunciarlo oggi il sindaco Renato Accorinti nel corso dell’incontro con i sindacati dov’era presente anche il dirigente ai Servizi sociali Giovanni Bruno. Accorinti con l’assessore Nino Mantineo ha relazionato sui lavori che interessano la struttura, non solo quelli antincendio ma pure i generali di messa in sicurezza, e sui costi di gestione per i servizi agli anziani che al momento, in proroga, sono curati dalla cooperativa Azione sociale. Tutti i sindacati (per prima l’Orsa nei giorni scorsi) si rivolgeranno adesso alla prefettura – come già fatto nel dicembre 2012 sotto l’amministrazione Croce – per capire se ci sono ancora margini di manovra per evitare la chiusura e il trasferimento degli anziani. Bruno ha sottolineato che un’eventuale nuova proroga comporterebbe danno erariale per chi firmerà gli atti. Domani mattina l’Orsa terrà un’assemblea con il personale.
“Per la FP CGIL – ha affermato la segretaria generale, Clara Crocé – è necessario predisporre un piano di reimpiego per tutti e 101 i lavoratori, che allo stato attuale, a causa della riduzione del servizio, si trovano in part-time. Ciò – aggiunge la Crocé – oltre a creare un problema di carattere occupazionale, sta generando parecchie difficoltà sotto l’aspetto della qualità del servizio, come confermano le molteplici lamentele degli anziani”.
La sindacalista ha chiesto di capire se i lavori di ristrutturazione possano essere effettuati con la contemporanea presenza degli ospiti, o se invece è necessario che quest’ultimi vengano spostati altrove. E ancora, il sindacato intende capire se la proroga del servizio è effettivamente possibile, e, in caso positivo, se i lavoratori possano ritornare in servizio full-time. “Siamo convinti – ha concluso la Crocé – che questa amministrazione voglia continuare a mantenere la struttura altrimenti non avrebbe investito 900 mila euro. Tuttavia è necessario stabilire un serio crono programma per garantire a tutti un percorso occupazionale valido”. Per queste ragioni la FP CGIL ha chiesto la convocazione di un incontro in Prefettura perché è necessario trovare una soluzione considerato che devono essere predisposti i bandi di gara per l’affidamento di tutti i servizi che scadranno il prossimo 31 marzo.
Idee, proposte, soluzioni praticabili da portare a un tavolo prefettizio da attivare per la vertenza di Casa Serena. A chiederlo sono stati Calogero Emanuele, segretario generale della Cisl Funzione Pubblica e Bruno Zecchetto, segretario generale della Fnp Cisl durante l’incontro di oggi al Comune. Un invito rivolto a tutte le parti in causa, dall’amministrazione comunale alle Organizzazioni sindacali.
“Non vogliamo sentire parlare di chiusura di Casa Serena – hanno detto i segretari provinciali della Cisl Fp e della Fnp Cisl – nonostante siamo consapevoli che una revisione organizzativa sia necessaria. Ma questa deve passare attraverso un accordo di garanzia per gli operatori. È opportuno, dunque – hanno ammonito Emanuele e Zecchetto – che qualsiasi tipo di accordo passi dalla Prefettura, così come è avvenuto il 31 dicembre 2012, quando si individuò il percorso che ha consentito di tenere aperta sino ad oggi la struttura di Montepiselli. Il 31 marzo scadrà l’affidamento del servizio alla Cooperativa Azione Sociale e i tempi sono strettissimi. Per questo chiederemo al Prefetto un incontro urgente sull’argomento sottolineando come Casa Serena rappresenti una realtà occupazionale importante della città, ma soprattutto un punto di riferimento storico per gli anziani e le fasce deboli di Messina”.
“Occorrerà, quindi – hanno aggiunto Emanuele e Zecchetto – contemperare le questioni legate al mantenimento degli anziani con un numero congruo di operatori rapportati ai servizi effettivamente resi. Siamo convinti – hanno proseguito – che l’esecuzione dei lavori consentirà di mantenere il servizio di Casa Serena attivo. È necessario, però, chiarire quali siano le risorse che l’amministrazione intende mettere a disposizione per mantenere aperta Casa Serena e, quindi, definire la forza lavoro necessaria in rapporto agli anziani ospitati”.
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