Si profila un dibattito tutt’altro che rilassato mercoledì a Palazzo dei Normani. In Commissione Sanità infatti all’ordine del giorno c’è il tanto discusso piano di riorganizzazione della rete ospedaliera siciliana redatta dall’assessore Baldo Gucciardi. Un provvedimento che penalizza fortemente il territorio messinese per il quale sono previsti tagli e una generale razionalizzazione del servizio.
Un vero e proprio scippo, l’ennesimo, che non può essere accettato passivamente. Forza Italia è pronta a scendere in campo proprio per evitare che tale manovra possa concretizzarsi. Questa mattina il deputato nazionale Mariella Gullo e quelli regionali Santi Formica e Franco Rinaldi hanno partecipato a una conferenza stampa insieme ai consiglieri comunali Nora Scuderi e Giuseppe Trischitta. E proprio quest’ultimo ha commentato il nuovo Piano con l’eloquente frase: “Sarà più facile vincere al superenalotto che trovare un posto in Rianimazione”.
D’altro canto, qualora venisse approvata la nuova riorganizzazione, Messina e i comuni della provincia andrebbero incontro ad un progressivo smantellamento del comparto sanitario. “Sono previsti tagli all’ospedale Papardo – ha precisato Mariella Gullo – così come al Piemonte. Taormina da centro oncologico d’eccellenza passerà ad ospedale di base mentre a Mistretta e Barcellona chiuderà il pronto soccorso. Faremo in modo che ciò non accada, ci aspettavamo dei tagli ma non immaginavamo che il decreto avesse effetti così dannosi per il territorio messinese”.
Per Franco Rinaldi si tratta di una scorrettezza politica da parte dell’assessore Gucciardi. “Prima dell’estate – ha spiegato Rinaldi – Gucciardi aveva promesso che gli ospedali non sarebbero stati toccati, per poi stravolgere tutto. Faremo le barricate, si sta adottando un criterio che non salvaguardia l’emergenza – urgenza, mirato solo a contenere la spesa. Questo è un governo inaffidabile, il peggiore di sempre”.
Santi Formica chiama invece a raccolta tutte le istituzioni, a partire dal sindaco Accorinti che rappresenta anche la Città Metropolitana. “Il Sindaco deve battere un colpo al più presto, è la massima autorità sanitaria del territorio. Messina negli ultimi anni è diventato un agnello da sacrificare, quest’ultimo è un provvedimento che supera il decreto Balduzzi e riduce sensibilmente l’offerta sanitaria. In Italia vi è un posto di anestesia – rianimazione ogni 10mila abitanti, in Sicilia si passa a 20mila. Mistretta è una zona disagiata ed è impensabile togliere il pronto soccorso, stessa cosa per Barcellona i cui abitanti si rivolgerebbero al presidio di Milazzo che già conta più di 20mila accessi l’anno. Siamo pronti a rivolgerci alla Procura della Repubblica”.
Andrea Castorina
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