Giandomenico La Fauci, consigliere comunale di Ora Messina

La Fauci: «A Messina solo 25 pediatri, si intervenga per il bene delle famiglie»

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A Messina mancano i pediatri per coprire il fabbisogno delle famiglie e dei bambini presenti in città: a denunciare la situazione è il consigliere comunale di Ora Sicilia, Giandomenico La Fauci, che chiede un intervento del sindaco Federico Basile.

Secondo le norme del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) ogni Comune dovrebbe avere un pediatra ogni 600 bambini di età compresa tra 0 e 6 anni. Nella città dello Stretto, però, ci sarebbero solo 25 specialisti del SSN: «Dal 1º settembre di quest’anno – spiega La Fauci –, infatti, molti bambini messinesi sono senza pediatri del SSN. Il motivo è legato al pensionamento di tanti professionisti, che saranno seguiti da altri che si concretizzeranno nei primi mesi del 2024».

«Dalle segnalazioni ricevute e da una ricerca personale – aggiunge –, poi, è stato possibile comprendere che l’ASP non rimpiazzi in maniera automatica i medici andati in pensione con nuovi colleghi. Una circostanza, magari frutto di lentezza burocratica, la cui motivazione andrebbe immediatamente chiarita. Chiedo, quindi, al sindaco Basile – che ricordo essere la massima autorità sanitaria -, di approfondire il tema e trovare la soluzione più celere e soddisfacente possibile. Non solo a lui, chiaramente, perché è evidente come la questione debba interessare i responsabili politici regionali e nazionali. Assessore e Ministro in testa».

Un problema analogo si starebbe verificando anche con i medici di base: «La condizione dei medici a Messina – sottolinea in proposito il consigliere Giandomenico La Fauci –, tra l’altro, presenta difficoltà anche in tema “medici di famiglia” dato che molti di loro hanno raggiunto il numero massimo di pazienti consentiti».

«Tornando ai pediatri – conclude –, infine, è necessario comprendere la delicatezza e pericolosità della situazione. In casi di emergenza o di necessità d’intervento – anche per una semplice prescrizione di medicinali – molte famiglie non trovano il pediatra disponibile e devono dirottare verso i Pronto Soccorso degli ospedali cittadini che, tra l’altro, sappiamo essere già fortemente gravati di lavoro. Un quadro generale preoccupante e che pretende una risoluzione immediata».

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