La notizia era nell’aria da giorni, ma adesso è arrivata l’ufficialità: da lunedì 11 luglio il pronto soccorso dell’ospedale “Piemonte” effettuerà servizio soltanto dalle 8 alle 20, chiudendo i battenti durante la notte. Lo ha comunicato l’Azienda Ospedaliera Papardo con una nota ufficiale firmata dal direttore generale Michele Vullo. Un provvedimento che avrà un forte impatto sull’assistenza sanitaria dell’intera città che tra pochi giorni verrà privata di un presidio ospedaliero fondamentale in caso di emergenza che adesso diventa part-time.
La decisione è arrivata dopo la relazione fornita dal primario del pronto soccorso Clemente Giuffrida richiesta dallo stesso Vullo che di fatto smentisce l’assessore regionale alla Sanità che solo ieri assicurava il mantenimento della piena funzionalità del pronto soccorso”. Alla base, la cronica carenza nella pianta organica destinata a peggiorare nel prossimo mese, che ha comportato una riduzione dei posti letto all’interno di Medicina e Chirurgia Accettazione e Urgenza.
Sulla vicenda intervengono i sindacati Uil Fpl e Anaao Assomed. “La notizia della chiusura notturna del pronto soccorso del Piemonte – precisano le due sigle – non ci ha sorpreso perché avevamo denunciato la scorsa settimana i propoisti de management del Papardo, ma adesso le scriventi organizzazioni sindacali dicono basta a questo teatro dell’assurdo che sta vedendo come protagonista il manager Michele Vullo mentre l’assessore Gucciardi e il governatore Crocetta fanno da spettatori assieme. E’ stupefacente, inoltre, l’assordante silenzio di alcuni consiglieri regionali messinesi anche componenti della Commissione Sanità e sostenitori della prima ora per la legge regionale n. 24. Sorpende che la decisione sia arrivata proprio oggi, all’indomani della nota dell’assessore Baldo Gucciardi che assicurava il mantenimento dei livelli assistenziali e la piena funzionalità del Pronto soccorso. Sorprende ancor più che Michele Vullo abbia comunicato la sua decisione dopo un incontro avuto a Palermo proprio con l’assessore. Infine, non ci spieghiamo perché dopo l’audizione in Sesta commissione dello scorso 18 maggio e la richiesta di assunzioni di personale a tempo determinato, avanzata il 19 maggio si è arrivati a questo punto in cui il personale medico e sanitario è allo stremo ed i cittadini vedono negati i loro diritti di salute?”
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