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Sanità. Micali (Fsi): “Troppi tagli. Attenzione a pazienti vulnerabili e operatori precari”

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“Non c‘è scampo sulle linee guida della sanità ratificate dalla giunta Crocetta. Pare che i sindacati avranno voce in capitolo solo dopo che i manager delle Aziende Sanitarie avranno preparato il riordino dei servizi insieme alle piante organiche comunque entro il 30 settembre. Ma non c’è condivisione con l’assessorato alla Salute proprio sui criteri di scelta che abbattono il numero sufficiente delle dotazioni del Comparto. Siamo soddisfatti per lo sblocco dei concorsi entro il 30 novembre che permetterà agli stessi direttori di assumere figure sempre più competenti, senza l’ombra degli sprechi. Impediamo di risparmiare sulle risorse umane dedicate nei reparti di estrema criticità”. Così, la Fsi (Federazione Sindacati Indipendenti) Messina, coordinata dal segretario territoriale, Giovanni Micali, interviene duramente sulle linee guida assunte dal neo assessore Baldo Gucciardi.

Anche se il titolare della salute regionale valorizza il ruolo della persona, punta sempre all’istituzione degli Ospedali riuniti, laddove ancora non esistano. Quindi addio ai reparti moltiplicati per due e via alla mobilità del personale per contenere le spese nella politica di accorpamento. “A comandare sarà la Rete Ospedaliera pubblicata lo scorso gennaio – riscontra Micali – e, in base a questa, si potrà ridefinire l’assetto organico che dovrà tenere conto delle esigenze dei pazienti, soprattutto quelli catalogati in fasce vulnerabili, come le Terapie Intensive per i neonati o la Rianimazione o ancora Pediatria e Cardiologia”.

“Nessun ragionamento sulle piante organiche – aggiunge – è stato previsto nell’Aula dell’Ars né nella seduta di ieri né nella prossima del 10 agosto. Il governo siciliano dovrebbe verificare la necessità di creare un turn over che manca da troppi anni negli ospedali, oltre al fabbisogno assistenziale sottoposto alla matematica dei canoni ministeriali. Ci sono operatori della sanità che, da troppi anni, vivono nella precarietà, pur occupando importanti settori e trovando uno spazio e una dignità nel famoso contratto a tempo determinato. Questi impiegati potranno essere scansionati dalle normative nazionali sul fronte stabilizzazione. Qualcuno potrebbe essere protagonista di questo miracolo. Qualcun altro potrebbe essere inghiottito dal vortice dei numeri e dei requisiti maturati”.

“In questo caso – puntualizza il segretario Fsi -, occorre assicurare un futuro a tutti coloro che hanno raggiunto un’esperienza professionale cospicua, nonostante la mancanza di una continuità nel rapporto di lavoro”.

“Intendiamo tutelare tutte le figure sanitarie che meritano di far parte di una azienda – conclude Micali – grazie al loro spirito di abnegazione. Per cui, vigileremo su tutti gli aspetti di questa nuova pianificazione assessoriale, a partire dalle strutture complesse e semplici fino ai dipartimenti dove incombe il pressante interesse delle Posizioni Organizzative. Non dimenticheremo di garantire i livelli d’assistenza anche nei centri di piccole dimensioni e dislocati lontani dai comuni principali, a volte in zone impervie”.

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