Piemonte: dopo l’ok del Ministero il Comitato smorza l’entusiasmo

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Mentre Accorinti, tra baci e abbracci,  salvava con un’ordinanza le sorti dell’ospedale “Piemonte”, questa mattina sulla scrivania dell’assessore regionale alla Sanità Baldo Gucciardi giungeva il parere del Ministero sull’accorpamento del nosocomio di viale Europa con l’Irccs. Con una lettera redatta dal capo di Gabinetto, il ministro alla Salute Beatrice Lorenzin ha detto si alla fusione Piemonte – Neurosi e al contestuale mantenimento del pronto soccorso e di tutte le unità operative ad esso collegate.

Il parere positivo del Ministero spiana di fatto la strada alla creazione del più importante polo riabilitativo del Meridione che manterrà comunque personale e sale per l’emergenza – urgenza. Chiusa una porta sembra dunque aprirsi un  portone: il Piemonte infatti manterrà il presidio di pronto soccorso ospitando anche un centro d’avanguardia di riferimento per tante regioni italiane.

Ma il Comitato “Salviamo l’ospedale Piemonte” smorza subito i toni, attaccando la lettera del Ministero che paradossalmente non farebbe altro che confermare lo smantellamento del pronto soccorso. “La risposta arrivata da Roma è ambigua e dunque pericoloso – spiega Renato Coletta – poiché non cita le cinque unità operative fondamentali per il funzionamento del pronto soccorso di base. Si parla infatti soltanto di  servizi correlati (radiologia, laboratorio di analisi),  una mistificazione di termini sanitari per considerare salvo ciò che invece riteniamo sia più simile a un Pte”.

Il Comitato a sostegno del nosocomio di viale Europa è pronto a ricorrere alle maniere forti. “Vullo – precisa Coletta – dovrebbe immediatamente ripristinare le unità operative così come previsto dall’ordinanza del sindaco Accorinti. Qualora ciò non avvenisse,  di concerto con la Uil – spiega – siamo pronti a ricorrere all’Autorità giudiziaria per imporre al manager la riapertura dei reparti. Quello che il Ministero descrive non è un pronto soccorso e i servizi correlati non sono unità operative,  bensì ambiti secondari quali ad esempio la radiologia o il laboratorio d’analisi “.

Il Comitato, dunque, preferisce smorzare gli entusiasmi. “Il parere del Ministero, comunque non vincolante, assegna priorità e risorse alla riabilitazione marginalizzando l’emergenza – urgenza a uno pseudo pronto soccorso di base, fra l’altro con una gestione multiconvenzionale (Azienda-Asp-Policlinico) che non lascia presagire nulla di buono. Ogni qual volta è alle porte una nostra iniziativa o della Uil – conclude Coletta – arrivano i salvatori della patria con dichiarazioni lontane dalla realtà”.

Di seguito il testo integrale della lettera inviata dal Ministero alla Salute all’assessore Gucciardi:

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A.C.

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