Questa mattina il consigliere comunale Lucy Fenech, capogruppo di Cambiamo Messina dal Basso, ha depositato un documento da sottoporre all’approvazione del Consiglio Comunale per chiedere al Presidente della Regione Rosario Crocetta di attivare tutte le procedure possibili per l’immediata apertura del Nuovo Museo Regionale di Messina.
Il documento è già stato sottoscritto trasversalmente dalla maggior parte dei consiglieri comunali e mira ad accendere i riflettori su una struttura con potenzialità straordinarie per la città e che, pronta da vent’anni, purtroppo continua ad oggi a rimanere chiusa.
Il Museo Regionale di Messina, come ricorda il documento presentato quest’oggi, fu progettato e realizzato per consentire una fruizione quanto più esaustiva dell’immenso patrimonio storico e artistico recuperato dal terribile terremoto del 1908. Il plesso del Nuovo Museo Regionale rappresenta appunto la sede che accoglierà opere e manufatti interdisciplinari, testimonianze della Messina prima del terremoto del 1908, insieme ai capolavori di Antonello da Messina e del Caravaggio ed alle sculture del Montorsoli, finora parzialmente fruibile nella sede storica della Filanda Mellinghoff.
La nuova struttura farebbe del Museo di Messina uno dei più importanti del sud Italia, con una prospettiva di afflussi turistici e introiti di grosso impatto per la città. Coinvolge, infatti, un’area di circa 3 km, con uno spazio espositivo di circa 4500 metri quadri in aggiunta ai 1100 della vecchia sede che continuerà ad essere utilizzata, ed ai circa 5500 metri quadri di area esterna allestita con elementi architettonici della città preterremoto, oltre ai depositi ed ai magazzini storici.
Grazie all’impegno dell’attuale direttrice del Museo, Caterina Di Giacomo, in questi anni l’antica sede storica è stata sede di eventi di alto livello come la mostra sul Futurismo, nell’autunno scorso, o il Ritratto Trivulzio , attualmente in corso. Ma la fruizione della maggior parte dell’immenso tesoro artistico e archeologico custodito nella nuova sede resta ancora un sogno per la città.
La nuova sede, il cui edificio fu completato circa vent’anni fa, rimane, infatti, ancora chiusa al pubblico, nonostante i numerosi annunci di apertura avvenuti negli anni, in attesa di definire i necessari interventi di adeguamento impiantistico ed allestimento.
Ad oggi il Museo rappresenta una delle incompiute della nostra città dalla posa della prima pietra, anche per l’insufficienza delle risorse diluite nel tempo, in proporzione alle reali esigenze dimensionali della struttura che peraltro vanta un patrimonio di circa 20.000 beni (archeologici, numismatici, archivistici, bibliografici, artistici, architettonici). La realizzazione dell’edificio fu avviata nel 1985, a seguito dell’appalto concorso del 1983, con fondi regionali affidati al Comune di Messina quale Stazione Appaltante, attraverso tre lotti conclusi nel 1994 per un importo di euro 7.900.000. A partire dal 1995, anno di consegna definitiva dell’immobile all’Assessorato Regionale ai Beni Culturali, Ambientali e della P.I., sono stati avviati con finanziamenti regionali e con fondi strutturali dell’Unione Europea, lavori di rimodulazione degli spazi interni e di realizzazione di dotazioni e strutture espositive per un costo complessivo di euro 1.200.000. Gli ultimi lavori per mettere a norma l’edificio, con un finanziamento europeo di euro 1.900.000, avviati nel 2014 sono stati conclusi nel 2015.
Tutti gli allestimenti sono pronti e ad oggi solo una cinquantina di opere restano da trasferire dall’antica sede storica della ex Filanda, l’unica ad oggi fruibile, ai nuovi locali museali.
“Non vi è dubbio che l’apertura della nuova sede rappresenterebbe di certo un buon volano per l’economia e la crescita turistico culturale di Messina – afferma Lucy Fenech –. Per questo credo sia importante che il Consiglio Comunale, come principale organo collegiale eletto dai cittadini per rappresentare la città, tenga i riflettori accesi su questa struttura. L’assessore regionale Vermiglio, nei giorni scorsi, ne ha annunciato l’apertura entro fine anno durante un momento importante come il passaggio dell’ex ospedale Margherita ai Beni Culturali regionali per farne una cittadella della cultura. Personalmente credo che vada data massima priorità all’apertura del Museo che comporta in confronto a quel grande progetto una spesa assai modesta. Questo documento vuole essere un appello propositivo del Consiglio a sostegno di tutti coloro i quali, a livello regionale, vogliano impegnarsi seriamente, senza più rimandare, per dare alla città l’opportunità di godere di questo patrimonio che rappresenta anche la nostra memoria storica. Personalmente – prosegue – l’idea di darmi da fare parte grazie ad una campagna popolare nazionale lanciata nei giorni scorsi da un gruppo di artisti ed intellettuali messinesi: “Apriti Museo. Campagna che in pochi giorni ha raccolto centinaia di sottoscrizioni. Ho sottoscritto anche io questa campagna sentendo un po’ di disagio come rappresentante dei cittadini – continua la Fenech – perché il testo citava il disinteresse delle amministrazioni locali e nazionali. Il disagio andava quindi subito colmato con una risposta di attenzione, rappresentata appunto dal documento presentato questa mattina, che ha trovato già condivisione nella maggior parte dei consiglieri e che spero trovi l’unanimità della votazione in aula nei prossimi giorni”.
Il primo a sottoscrivere prontamente il documento dopo la Fenech e i consiglieri di CMDB Risitano, Caccamo e Rella è stato Piero Adamo, presidente della Commissione consiliare Cultura. Insieme alla presidente Barrile il documento è stato inoltre sottoscritto dai consiglieri Contestabile, Parisi, Pagano, De Leo, Amata, Crifò, Amadeo, Sorrenti, La Paglia, Vaccarino, Santalco, Faranda, Crisafi, Cantali, Gennaro, Russo e Trischitta.
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