L’attuale gestione dell’Atm finisce nuovamente nel mirino dell’Orsa. Il sindacato questa mattina ha tenuto una conferenza stampa a Palazzo Zanca nel corso della quale è tornato a sottolineare la presunta illegittimità delle posizione del direttore generale Giovanni Foti, il cui mandato scadrà a giugno, e del commissario speciale Domenico Manna.
Nel prossimo futuro però l’Atm, nonostante le resistenze dell’assessore Cacciola e dello stesso direttore Foti, dovrebbe essere assorbita nella nuova Multiservizi. L’azienda di via La Farina, pertanto, dovrebbe chiudere i battenti il 1 gennaio 2017, così come previsto da una rendicontazione di Palazzo Zanca già presentata alla Corte dei Conti.
Statuto aziendale alla mano, Mariano Massaro e Giovanni Burgio hanno elencato una serie di interrogativi che da tempo tentato di rivolgere invano all’amministrazione comunale. “Finora – hanno spiegato i sindacalisti – non vi è stato alcun confronto con gli esponenti della Giunta che sembra ormai essersi chiusa a riccio. L’assessore Gaetano Cacciola per ben due volte è stato assente in Commissione Trasporti, forse perché ha difficoltà a fornire risposte alle nostre osservazioni”.
L’Orsa pone tre interrogativi partendo dalla posizione del commissario speciale Domenico Manna che, secondo il sindacato, potrebbe essere illegittima visto che ormai si è abbondantemente concluso lo stato di emergenza. Lo stesso Manna ha nominato il direttore generale Foti con chiamata diretta, nonostante l’articolo 23 dello Statuto Atm preveda regolare selezione pubblica. Inoltre, il sindacato sottolinea come Giovanni Foti possegga una laurea in Architettura mentre, sempre leggendo lo Statuto, tra i requisiti necessari per ricoprire la carica di direttore generale tale titolo di studio non sia presente, così come non è prevista un’eventuale equipollenza. “Alla base – precisa Massaro – vi è anche un contratto di servizio con la Gtt per 800mila euro e il rischio che la posizione di Foti sia in conflitto di interessi vista la sua provenienza dall’azienda torinese. L’attuale gestione è più caotica di quelle precedenti, da tempo chiediamo chiarimenti senza però ottenere alcuna risposta”.
“Inoltre – continua l’Orsa – sarebbe opportuno conoscere il motivo per cui un’azienda che si auto-dichiara in ripresa economica non ha ancora riconosciuto gli arretrati contrattuali che i lavoratori aspettano da gennaio, sapere se ad altri lavoratori precari non sarà rinnovato il contratto di lavoro aggiornato mensilmente, capire perché agli Ausiliari del Traffico non è stato ancora riconosciuto l’orario full-time nonostante l’evidente impegno di questi lavoratori spesso utilizzati, sottocosto, in ruoli oltre le loro mansioni; capire perché non si trovano le risorse per ottemperare alla sentenza del tribunale che ha disposto di risarcire i lavoratori dall’errata applicazione della Legge Brunetta in Atm mentre non si sono riscontrate difficoltà per acquistare costose auto di rappresentanza,;conoscere i livelli di produzione che il direttore generale dovrebbe raggiungere per incassare il premio previsto nel suo contratto oltre le normali competenze”.
Il sindacato pone poi l’accento sul contratto di servizio tra Comune e Atm, approvato lo scorso gennaio dal Consiglio Comunale. “Nel 2015 erano previsti 3 milioni e 605mila chilometri da percorrere con i bus, mentre in realtà ne sono stati percorsi 600mila in meno. Quest’anno ne sono previsti circa 4 milioni, ma dubitiamo che tale obiettivo possa essere raggiunto. Per fare chilometri servono mezzi e personale, ad oggi l’azienda dispone di duecento operatori di esercizio, giuridicamente invece ogni mezzo dovrebbe avere almeno quattro conducenti nell’arco della stessa giornata. Servirebbero almeno 300 autisti e 70 bus per raggiungere questi numeri. Ci sono poi verificatori che controllano i biglietti senza possedere l’incarico di polizia ispettiva e in caso di denuncia di un passeggero a cui viene chiesto il documento, a rispondere è soltanto il lavoratore”.
Andrea Castorina
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