Incidente nave “Sansovino”, le reazioni dei sindacati

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Il tragico incidente avvenuto ieri pomeriggio sulla nave “Sansovino” ha accesso nuovamente i riflettori sulle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro. I tre marittimi morti, in seguito alle letali esalazioni di gas, stavano infatti ripulendo la cisterna della nave, procedura complicata da eseguire con la massima cautela.

Non si sono fatte attendere le reazioni dei sindacati che pretendono massima chiarezza sulla vicenda affinché si possa risalire alle cause dell’incidente e accertare eventuali responsabilità. “La pulizia delle cisterne nelle navi – spiega Orsa in una nota stampa –  è una operazione delicatissima da eseguire secondo una  severa normativa volta a eliminare i gas residui (gas free) per prevenire inquinamenti e incidenti al personale che lavora nei pressi della cisterna aperta. Non conoscendo le dinamiche che hanno causato il grave incidente nella nave Sansovino evitiamo di accampare ipotesi improvvisate ma il fatto che 3 lavoratori esperti abbiano seguito lo stesso triste destino, lascia immaginare che qualcosa non sia andato per il verso giusto nelle operazioni di sicurezza preventive. L’inchiesta è aperta e le indagini faranno chiarezza , si spera che non ci si perda nelle note lungaggini”.

Per il Sindacato Generale di base quanto accaduto ieri sulla nave della Siremar non dev’essere considerato un incidente. “Queste morti – precisa Vincenzo Capomolla – come le centinaia che regolarmente ogni anno si susseguono nel Paese” continua, “hanno responsabilità precise, padronali e sindacali, nel taglio continuo delle condizioni dei lavoratori. E non mi riferisco certo solo a quelle strettamente legate alla sicurezza, ma ad una sequela continua di norme, contratti ed accordi sindacali che hanno scientemente precarizzato diritti e condizioni, tagliato salari, diritti e certezze, costringendo in una situazione non casuale in cui i lavoratori fanno ormai fatica a richiedere qualsiasi diritto ed il rispetto di qualsiasi condizione, anche elementare”.

“In un ennesimo momento di tragedia, per rispetto dei lavoratori morti e delle loro famiglie –  conclude il dirigente SGB – in queste condizioni, le responsabilità sono chiare com’è chiaro che per i lavoratori è necessario riorganizzarsi per riconquistarsi direttamente diritti e condizioni. No, non chiamateli incidenti”.

“Stiamo vivendo una grande tragedia – spiega Agostino Falanga commissario della Uil – Trasporti – . Speriamo che la magistratura chiarisca il prima possibile le cause di questo tragico incidente. Hanno perso la vita tre validi operai, iscritti a questo sindacato. Li conoscevamo tutti ed erano grandi e seri lavoratori. La vita del mare è una vita difficile che ti costringe a stare lontano da casa per molto tempo. E’ un lavoro crudele e si investe poco sulla sicurezza, lo denunciamo da sempre. Adesso aspettiamo risposte e speriamo che gli altri lavoratori, rimasti feriti, si riprendano il prima possibile”.

“Siamo costernati e molto arrabbiati – hanno detto, a caldo, il segretario generale della Cisl Messina, Tonino Genovese e il segretario provinciale del Fim Cisl, Nino Alibrandi – . Pensiamo alle famiglie, al valore del lavoro in questo territorio, a quanto non si debba mai abbassare la guardia. La sicurezza è il dovere del giorno prima non il rammarico per ciò che si doveva e poteva fare. Non bastano le leggi se non vengono applicate, non basta nessuna giustificazione e non esiste mai nessun motivo valido per non tutelare la salute dei lavoratori. Non esiste nessuna giustificazione economica né organizzativa”.

Tonino Genovese e Nino Alibrandi si rivolgono anche al prefetto Ferrandino. “Convochi presso i suoi uffici il tavolo del lavoro già costituito, anche sulle tutele della sicurezza nel lavoro, presso l’ispettorato per dare concretezza agli atti conseguenti. Giusto e doveroso ricercare le responsabilità, ma quei lavoratori strappati ai loro affetti non torneranno a casa”.

Anche la Cgil di Messina ha espresso dolore e vicinanza alle famiglie dei lavoratori. “Il drammatico e pesante bilancio della tragedia che ha colpito alcuni membri dell’equipaggio della nave traghetto Sansovino nel porto di Messina impone che sia fatta piena luce su quanto accaduto. Il sindacato  sottolinea come “questo ennesimo dramma sul lavoro riproponga con forza il tema della sicurezza di chi lavora e suggerisca la definizione di sempre più accurate procedure”.

E’, infine, il senatore messinese Giampiero D’Alia a intervenire: “Si rimane sbigottiti e addolorati per il gravissimo incidente accaduto sulla nave Sansovino attraccata al porto di Messina, dove hanno perso la vita tre siciliani e altri sono feriti. Alle famiglie delle vittime la mia personale vicinanza e l’augurio di pronta guarigione per coloro che sono ricoverati. La tragedia di ieri – osserva l’ex ministro – ripropone il tema della sicurezza sul lavoro, tema sul quale non bisogna mai abbassare la guardia in un Paese come il nostro e, in particolare, in Sicilia, dove si continuano a registrare ogni anno un numero elevato di morti bianche. Spero – conclude – che le indagini interne, quelle degli inquirenti e delle forze dell’ordine possano fare chiarezza sui motivi di questa sciagura”.

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