Alla luce degli avvenimenti di due giorni fa sulla nave Sansovino, è l’Anmil Messina a farsi portavoce delle necessità dei lavoratori che operano in “ambienti confinati”.
“La tragica vicenda avvenuta a Messina- spiega il presidente nazionale dell’Anmil, Franco Bettoni- costata la vita a tre operai più uno in fin di vita, oltre a farci constatare con amarezza che non siamo riusciti ancora ad assestare un colpo definitivo per l’abbattimento di un fenomeno che pesa sulle nostre coscienze come sulla nostra economia, evidenzia l’estrema pericolosità dei lavori svolti nei cosiddetti ‘ambienti confinati’ o sospetti di inquinamento. Ma allo stesso tempo, riteniamo che proprio in questi frangenti negativi bisogna moltiplicare gli sforzi per diffondere ovunque quella cultura della sicurezza, che si può raggiungere solo con un’opera concreta e continua di informazione, formazione vera e sensibilizzazione, affiancata da una rigorosa attività di controllo per contrastare quelle forme diffuse di inciviltà ancora presenti in vaste aree del Paese”.
In merito alla questione è intervenuto il presidente territoriale, Carmelo Paci: “Interverremo velocemente andando a depositare la nostra nomina per poi costituirci parte civile quali parti danneggiate da tale infortunio e partecipare da subito alla fase delle indagini anche al fine di assistere – come sempre senza alcuna corresponsione di onorario – le famiglie dei deceduti e dei sopravvissuti ove lo desiderassero”.
In conclusione, l’Anmil propone alcuni suggerimenti su cosa fare per migliorare la sicurezza sul lavoro: ” Non rinviare l’annunciato Ispettorato Unico che dovrebbe attivarsi dal 1° gennaio 2017; completare l’attuazione del Testo Unico Sicurezza (ad oggi, ci sono più di 20 i decreti da attuare ancora e alcuni riguardano materie anche di grande rilievo); interventi normativi da attuare: qualificazione delle imprese, sorveglianza sanitaria, sviluppo della pariteticità, attuazione di politiche di gestione del rischio che tengano conto effettivamente della presenza di lavoratori con disabilità, malattie e patologie professionali nei luoghi di lavoro; accelerare i tempi di attivazione della Commissione Consultiva Permanente per la Sicurezza nella sua nuova composizione; dare vita ad una Procura unica che si occupi di tutte le questioni legate agli incidenti sul lavoro per evitare lungaggini e soprattutto eventuali prescrizioni”.
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