Emergenza idrica, le reazioni politiche

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coltraroCi risiamo, “Messina è ancora una volta in piena emergenza idrica. Scusate il gioco di parole ma, la condotta è ancora guasta perchè la ‘condotta’ di chi dovrebbe monitorare e prevenire non cambia.” Lo dice Giambattista Coltraro, capogruppo all’Ars di Sicilia Democratica, che prosegue: ” Non comprendo perchè, sulla scorta del fondato timore degli incendi che da giorni si verificano nella zona di Calatabiano, non abbiano suggerito all’Amam di prevenire la possibilità ( oggi certezza) di una nuova crisi idrica che, specie in periodo estivo, diventa ancora più grave di quella  passata.
Apprendo che l’azienda municipalizzata sta tentando una soluzione agganciandosi all’Alcantara, e mi chiedo perchè questo tentativo sia arrivato adesso, a danno già avvenuto, e non prima, nel timore che avvenisse.
Chiederò all’assessore regionale competente di convocare i vertici dell’Amam perchè si adoperino per la prevenzione di un sistema idrico carente da anni per la città di Messina, e non, come sin qui avvenuto, per i soli provvedimenti tampone che giungono, tardivi, solo in caso di strettissima necessità. Ora basta, occorrono interventi strutturali, si lavori alla base del problema, Messina non può essere costantemente in emergenza idrica”.
Critica l’amministrazione regionale il deputato di Forza Italia Mariella Gullo. ““In otto mesi solo chiacchiere, promesse e passerelle. Messina si appresa a vivere una nuova emergenza idrica dopo quella dello scorso novembre e duole dirlo, ma è figlia del pressapochismo con cui il governo-Crocetta affronta i problemi veri della nostra Regione (non ultimo quello dei rifiuti). Mi auguro che il guasto al bypass di Calatabiano, causato da un incendio forse doloso (fatto deprecabile), sia risolto in tempi brevi per scongiurare la crisi in piena estate, ma non può passere sotto silenzio il ‘nulla cosmico’ del governo regionale che aveva addirittura promesso, attraverso l’assessore Croce, 24 milioni di euro lo scorso autunno. I soldi, avrebbero dovuto essere impiegati per consolidare le colline del versante dello Jonio e adeguare la conduttura dell’acqua. Quattrini che invece non sono mai arrivati tant’è che oggi Messina rischia di dover fronteggiare una nuova emergenza idrica”.
Ma saranno gli anziani e i disabili a pagare le conseguenze più gravi della mancanza di acqua con cui la città dovrà fare probabilmente i conti per diversi giorni. Il Movimento Peloritano Democrazia Disabile invita le autorità a predisporre un piano di protezione civile rivolto ai cittadini più disagiati.
Riserva parole dure anche il movimento Reset. “Il vero problema paradossalmente  – spiega in una nota Alessandro Tinaglia – è la capacità di noi messinesi di adeguarci a tutto, il problema è la nostra infinita pazienza che finisce per divenire ignavia. Ed allora una città senza lavoro è normale, una città dalla quale scappano giovani e meno giovani è normale, una città con 300 tonnellate di rifiuti in strada è normale, una città senza servizi sociali è normale…figuriamoci se non è normale una città senza acqua. Fino a quando non pretenderemo di essere cittadini e non pretenderemo che ai nostri doveri corrispondano diritti e servizi (che paghiamo profumatamente)….beh fino ad allora ci saremo meritati #quellicheceranoprima e #quellichecisonoadesso. Chissà in quanti avranno capito che la protesta senza competenza e soluzioni non vale davvero nulla”.

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