Al Teatro Vittorio Emanuele continua a regnare il caos e i lavoratori sono pronti alla protesta. La Fp Cgil lamenta il totale disinteresse della politica nei confronti dei dipendenti, che pagano la situazione di stallo dell’Ente.
Nonostante infatti il Governo regionale abbia confermato lo stesso contribuito erogato negli anni precedenti, c’è il timore che la situazione possa comunque sfuggire di mano. “I lavoratori – affermano la segretaria generale della FP CGIL Clara Crocé e la coordinatrice del settore, Rosa Raffa – temono per il loro futuro e per la sopravvivenza stessa del Teatro”. Alla luce di ciò-scrive il sindacato in una nota- di dipendenti sono pronti a mettere in atto nuove eclatanti azioni di protesta a difesa del loro futuro.
“Né nella finanziaria né nel documento collegato- affermano Crocè e Raffa- c’è traccia del famoso emendamento, di 800 mila euro, che il commissario Iervolino e il sovrintendente Bernava avevano tacciato come risolutivo dei problemi economici del teatro. Tutto ciò a conferma del fatto che nei confronti dell’ente c’è un disinteresse totale”. In questo momento al teatro vige la confusione generale, non si capisce a chi siano affidati i compiti di gestione dello stesso teatro. Con la conseguenza che, come sempre, a farne le spese sono i lavoratori, che da tempo aspettano che possa risolversi la situazione in maniera definitiva”.
Preoccupa molto anche lo stato relativo al pagamento delle retribuzioni del mese di marzo per le masse artistiche, rispetto a cui non c’è alcuna notizia, mentre i dipendenti di ruolo ancora attendono la famosa equiparazione e tutti gli atti promessi e non varati.
Infine dal punto di vista gestionale, la FP CGIL, considerando la situazione di totale anarchia che vige al teatro, chiede se “la Regione intende confermare il consiglio di amministrazione o procedere con il commissariamento”.
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