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Sospensione licenza per imprese con debiti dai 100 euro. Musolino: «Disponibili su eventuale innalzamento soglia»

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La delibera di Giunta che dispone la sospensione della licenza per i commercianti e gli imprenditori che hanno un debito con il Comune superiore a 100 euro ha dato vita ad un acceso dibattito. Alle dure parole del Consigliere Comunale di Sicilia Futura, Nino Onterdonato, che aveva definito questo atto come  «l’ennesima mannaia sui commercianti e sugli imprenditori» arriva puntuale la risposta di Dafne Musolino.

Il neo assessore al Contrasto all’Evasione ed Elusione Tributaria Locale replica con una lunga e articolata nota in cui scrive di essere comunque a disposizione

«La Regolarità Tributaria rappresenta un principio di civiltà giuridica e costituisce lo strumento per annullare le distorsioni del mercato, proprio quelle distorsioni che subiscono i cittadini onesti, che regolano con priorità i propri conti con il Comune, magari anche ricorrendo ad un prestito, perché riconoscono come loro dovere di cittadini e di imprenditori l’esatto pagamento delle tasse, comunali e statali. La regolarità tributaria serve allora a fare in modo che questi cittadini, onesti e laboriosi, non debbano subire la concorrenza sleale di chi invece le tasse non le paga, accumula debiti e quando si rende conto di non avere più nulla da spremere alle casse comunali in termini concessioni, autorizzazioni, licenze, etc, dichiara fallimento, chiude e poi apre una nuova società magari con un prestanome, con il quale ripeterà esattamente lo stesso schema». scrive Dafne Musolino.

«L’Amministrazione De Luca – prosegue l’Assessore – ha sempre posto tra gli obiettivi del proprio programma la lotta all’evasione ed all’elusione tributaria, che è quell’insieme di artifici e raggiri mediante i quali alcuni soggetti, magari avvalendosi anche dei consigli degli esperti del ramo, riescono a sottrarsi al pagamento delle tasse per il tempo necessario ad indebitarsi fino a diventare del tutto insolventi, chiudere baracca e burattini e poi ricominciare daccapo.

Per arginare e contrastare questo fenomeno è stato studiato un apposito regolamento di regolarità tributaria, con il quale abbiamo voluto affermare questo principio: prima di chiedere al Comune il rilascio di una licenza, autorizzazione, permesso, passo carrabile, etc. devi essere in regola con i tributi comunali, se non sei in regola gli Uffici ti daranno un termine per regolarizzare la tua posizione e dopo che avrai pagato (anche rateizzando) riceverai quanto richiesto sempre nel rispetto delle condizioni previste dalla Legge, altrimenti la tua domanda verrà archiviata.

Tale principio, del resto, è ormai praticato regolarmente dal Dipartimento Servizi alle Imprese prima del rilascio delle licenze per gli ambulanti e per gli operatori dei mercati, giusto il mese scorso, prima di consegnare i box del nuovo mercato Zaera, è stato richiesto a tutti gli operatori di saldare i debiti pregressi per il mancato pagamento del canone di posteggio e, solo dopo l’avvenuta regolarizzazione delle posizioni, si è proceduto alla formale assegnazione dei box.

Ci rendiamo conto che ad alcuni blasonati consiglieri comunali delle vicende degli operatori del mercato poco importi, infatti in quel caso non si è levato alcun grido di allarme né di protesta da parte del consigliere Interdonato.

L’altro problema che ci siamo posti, per evitare che chi paga le tasse continui a farlo anche al posto dei furbetti che non lo fanno, è stato quello di trovare un modo per evitare che le imprese che non pagano i tributi locali possano continuare impunemente a farlo.

Abbiamo pertanto previsto che se dalla verifica degli uffici dovesse emergere una posizione irregolare, la ditta interessata verrà convocata per regolarizzare la sua posizione e se non lo farà, la licenza/autorizzazione/permesso verrà sospesa fino a quando la posizione non verrà regolarizzata.

Abbiamo fissato come tetto minimo di debito oltre il quale scattano i controlli, la somma di 100 euro perché si è tenuto conto del fatto che alcune imposte/canoni locali hanno valore ridotto ma ciò non consente di ritenere che esistano tributi di serie a e di serie b.

La soglia di 100 euro dunque non è stata fissata come una misura di eccezionale rigore ma, al contrario, come misura di eguaglianza sostanziale, ma siamo sempre disponibili a ragionare in Consiglio sull’eventuale innalzamento di tale soglia pur sempre nel rispetto del principio.

Ecco dunque in che cosa consiste la pietra dello scandalo scagliata dal Consigliere Interdonato che, invece di plaudire l’iniziativa dell’Amministrazione che finalmente mette in capo le misure per contrastare efficacemente l’evasione fiscale e attuare una vera politica di equità tributaria e sociale, si dichiara pronto a sommergere la proposta di regolamento di migliaia di emendamenti pur di frenare questa orrida iniziativa di civiltà giuridica.

Al Consigliere Interdonato consigliamo di cominciare a scrivere i suoi emendamenti, perché non abbiamo intenzione di arretrare di un passo sul principio che abbiamo sempre praticato e che adesso deve trovare una sua formale attuazione attraverso il Regolamento di Regolarità tributaria.

Allo stesso tempo non consentiamo al Consigliere Interdonato di autoproclamarsi paladino delle imprese in crisi: nessun Comune italiano ha investito, in aiuti e contributi a fondo perduto, somme pari o superiori a quelle che la giunta De Luca ha riprogrammato e destinato al sostegno per le imprese in difficoltà a causa del Covid.

Ed è proprio per questa ragione che la Giunta ha già pronto un emendamento con il quale intende posticipare l’entrata in vigore delle disposizioni del Regolamento di Regolarità Tributaria di un anno, proprio per consentire alle imprese di avere il tempo di recuperare, pur ricordandoci che i tributi locali (TARI; occupazione suolo) sono stati sospesi da un anno e dunque si tratta di tributi scaduti risalenti al periodo antecedente il Covid.

Inoltre, coerentemente con il principio che abbiamo sempre applicato, per il quale noi ci mettiamo la faccia nelle cose che facciamo, stiamo elaborando un ulteriore emendamento che, oltre a richiamare il principio in forza del quale ogni dipendente comunale e/o soggetto, compreso il Sindaco e gli Assessori, che vanti un credito verso il Comune (a titolo di compenso, di indennità o altra natura) verrà sottoposto dagli Uffici alla previa verifica della regolarità tributaria e conseguente ritenuta diretta fino all’estinzione del debito, applicheremo la stessa misura anche per tutti i componenti dei Cda delle società partecipate e dei collegi dei revisori dei conti, prevedendo la misura della decadenza dalla carica per il caso di mancato estinzione del tributo.

In poco meno di 3 anni siamo riusciti, con un certosino lavoro di ricostruzione della massa effettiva debitoria e dei residui attivi condotto dal Sindaco personalmente con l’assistenza degli Uffici, a ridurre il debito del Comune da 550 milioni di euro a 150 milioni. Adesso è giunto il tempo di agire anche sul fronte delle azioni di recupero, che verranno rese più agili ed immediate attraverso il sistema della ingiunzione di pagamento e la riscossione diretta da parte del Comune con le c.d. ganasce fiscali che sono oggetto dell’altra proposta di regolamento che abbiamo presentato al Consiglio per la sua approvazione.

Pagare le tasse viene sempre inteso come l’adempimento di un dovere civile ma è giusto ricordare che pagare le tasse rappresenta più correttamente il modo attraverso il quale ogni cittadino viene chiamato e coinvolto nel perseguimento degli obiettivi che l’Amministrazione propone e che, dal momento in cui riceve il mandato per governare, deve essere in grado di realizzare: è corretto, giusto e doveroso che ogni cittadino contribuisca, proporzionalmente alle sue capacità, al perseguimento di tali obiettivi mediante il pagamento delle tasse e, d’altro canto, è doveroso che l’Amministrazione metta in campo ogni strumento per garantire che tutti i cittadini paghino le tasse e contrastare l’evasione e l’elusione tributaria.

Quanto poi al riferimento alla Messinambiente ed alla ATM, che il Consigliere Interdonato ha citato come grandi debitori del Comune, rammentiamo che dopo anni di inutili rimpalli e temporeggiamenti, si è dovuto attendere l’insediamento della Giunta De Luca per portare in Consiglio la proposta di liquidazione dell’ATM così come tutta la vicenda del farlocco concordato preventivo della Messinambiente è stato sempre denunciata da questa Amministrazione che ne ha sempre messo in evidenza l’insostenibilità e l’inattuabilità come poi peraltro confermato dallo stesso Tribunale che ha dichiarato il fallimento della Messinambiente. Ma Interdonato, che era consigliere comunale anche nella scorsa amministrazione, di ciò non ci risulta che si sia mai interessato nel passato e, francamente, non ci sembra che neppure adesso si sia mai fatto promotore di iniziative di risanamento delle casse comunali, forse perché troppo impegnato a compiacere i “prenditori” locali per rendersi conto che questa – conclude il documento – è una misura di giustizia sociale, che non intende mortificare chi ha sofferto per la crisi causata dal COVID ma ristabilire le regole del corretto vivere sociale».

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