Ponte sullo Stretto, Siracusano: «Il Mezzogiorno deve approffitare dei mutati assetti geopolitici»

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Il Ponte sullo Stretto di Messina torna al centro della vita politica locale e nazionale; nei giorni scorsi il neo Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini diceva che: «adesso costa di più non farlo che farlo. L’eventuale cantiere creerebbe più di 100mila posti di lavoro»; seguito dal senatore messinese della Lega Nino Germanà che immaginava «l’Aeroporto del Ponte» che dovrebbe, secondo lui, essere realizzato a Valle del Mela.

Sulla questione interviene anche Matilde Siracusano deputata di Forza Italia; «per il Ponte sullo Stretto di Messina è la volta buona. È incredibile che nel 2022, è evidentemente una stranezza tutta italiana, ci sia ancora un dibattito ideologico intorno ad una grande opera strategica che determinerebbe un incredibile sviluppo per i territori interessati, provocando effetti economici importantissimi: occupazione, turismo, mobilità. E il Ponte sullo Stretto è ancora più strategico in questa fase storica, nella quale le Regioni del Mezzogiorno possono diventare motore di sviluppo approfittando dei mutati assetti geopolitici, energetici e commerciali. Il Mediterraneo sarà sempre più centrale per l’Europa, e noi dobbiamo farci trovare pronti. Il Ponte è nel programma del centrodestra, il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, si è espresso in modo chiaro, anche a Messina, e le Regioni Sicilia e Calabria lo vogliono. Dunque, questa è la volta buona».

Intanto gli ultimi studi condotti dal Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Università di Catania, il Center for Ocean and Society-Institute of Geosciences dell’Università di Kiel in Germania e l’Osservatorio etneo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, sui fondali marini dello Stretto di Messina parlano di una zona ad altissimo livello sismico. «La regione più pericolosa d’Italia dal punto di vista sismico». A questo link la ricerca completa.

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