PD e Libera Me contro De Luca: «Si è bocciato da solo, Messina usata come trampolino di lancio»

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L’ex sindaco di Messina, Cateno De Luca, e tutta la sua Giunta sotto accusa. A puntare il dito sono i consiglieri comunali del Pd e di Libera Me, che imputano all’ex amministrazione una mancanza di senso di responsabilità nei confronti della città. In particolare, gli esponenti del Partito Democratico sottolineano le difficoltà in cui si trova in questo momento la città dello Stretto, impossibilitata a portare avanti la macchina amministrativa a seguito delle dimissioni di massa dell’intera amministrazione, vicesindaco compreso.

A una settimana esatta dalle dimissioni del Primo Cittadino e della sua Giunta, i consiglieri comunali di Pd e Libera Me – Gaetano Gennaro, Felice Calabrò, Alessandro Russo, Massimo Rizzo e Claudio Cardile (assenti giustificati Biagio Bonfiglio e Antonella Russo) – indicono una conferenza stampa con l’obiettivo di attirare l’attenzione sul gesto compiuto dall’Amministrazione: «Prima di parlare della campagna elettorale – ha esordito il Capogruppo del Pd Gaetano Gennaro –, dei candidati alla carica di Sindaco, c’è un fatto politicamente rilevante da puntualizzare. È quello di un’Amministrazione che ha avuto mandato dai cittadini di governare almeno per cinque anni la città e che si dimette anticipatamente, con un anno e mezzo di anticipo. Al di là delle motivazioni, così l’Amministrazione si boccia da sola. Fa fallire il progetto originario che era quello di governare la città per 10 anni, perché questo avevano detto nel 2018. Hanno scelto un candidato esterno alla Giunta, facendo intendere che non c’è tra gli assessori qualcuno che possa guidare Messina. Ma se i conti del Comune sono in regola, che motivo c’è di lasciarla al “guardiano dei conti”?».

«Altro dato rilevante – prosegue –, lascia la baracca in piena pandemia; lascia la città nel momento in cui si sta valutando il Piano di riequilibrio. Ora con la rimodulazione del piano di riequilibrio si riparte da zero. Altro elemento – prosegue –, De Luca lascia la Città Metropolitana. Ha fatto quello che ha fatto con Santa Teresa di Riva, usando la città come trampolino di lancio per altre aspirazioni politiche e sottraendosi al giudizio degli elettori».

Proprio sul Piano di riequilibrio si sono concentrati gli interventi successivi. In particolare, Alessandro Russo ha sottolineato: «Questa Giunta, che già era traballante, scopre il 31 gennaio che c’è la possibilità di rimodulare il piano di riequilibrio. Lo fa nell’ultimo momento utile per scappare dalle proprie responsabilità e perseguire il suo obiettivo politico. Come? Facendolo pagare ai messinesi. La visione che passa è quella di un Sindaco che ha salvato i conti, ma non è così. Ha rimodulato il piano e ha lasciato in un momento di grande delicatezza. La Corte dei Conti aveva sollevato tanti di quei rilievi che è chiaro che non è tutto okay. Non abbiamo né un bilancio ufficiale, né un piano di riequilibrio ufficiale. Noi oggi andiamo a elezioni non sapendo quali sono le condizioni effettive di questo Ente».

A chiudere è Massimo Rizzo, presidente della Commissione Bilancio: «Cateno De Luca è stato eletto con programma elettorale. Mi dite cosa ha fatto quest’amministrazione del suo programma elettorale? I conti sono una questione dovuta. Il resto? Ha utilizzato la città di Messina in modo strumentale. Oggi c’è un’opportunità che non possiamo perdere, quella dei fondi del PNRR. Altro danno di questa amministrazione è che si è voluto fare pensare che l’unico pensiero che avesse valore fosse il pensiero  dell’Amministrazione. Messina non può essere più usata come un trampolino di lancio».

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