Palano Quero presenta domenica la sua candidatura alle primarie per la scelta del candidato sindaco

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Ciccio02 36Il Consigliere della IV Circoscrizione, Francesco Palano Quero, presenta la sua candidatura alle elezioni primarie per la scelta del candidato sindaco di Messina, domenica 10 Marzo alle 17.00 al Teatro Annibale Maria di Francia. «Biasimiamo con forza altre forme di accordi pre-elettorali, basati solo su logiche vecchie da manuale Cencelli — scrive in una nota Palano Quero —. La nostra città non ha bisogno di imposizioni dall’alto né di accordi di convenienza che non tengano conto delle richieste, delle idee, delle proposte e della partecipazione attiva della cittadinanza. Perché vogliamo offrire la nostra esperienza e il nostro contributo di cittadini liberi ed impegnati disinteressatamente, di onesti amanti della bella politica; di sinceri credenti nella necessità di rinnovare i metodi ed i modi dell’amministrazione locale, per anni in mano a gruppi di potere e di interessi molto forti e distanti dai reali bisogni della città. Questa proposta nasce da un’esperienza e da un metodo sperimentato negli anni di presidenza delle istituzioni decentrate, una presenza giovane e consapevole che ha ricercato e saldato le esperienze di cittadinanza attiva alle pratiche amministrative e procedurali. Due quartieri di questa città, il IV e il V, hanno praticato e innovato i processi di ascolto e di proposta intersecando la città “degli eletti” con quella della “partecipazione”». «Vogliamo partire da lì — prosegue —, da esperienze immerse nella complessità dei tessuti associativi e collettivi, dalle competenze umane e professionali, dagli individui attivi e dalle forme nuove e attente di civismo. Ma oggi allarghiamo lo sguardo verso tutta la cittadinanza, credendo che il metodo aperto ed inclusivo sia quello che occorra alla città di Messina per rinnovarsi, cambiare profondamente immaginarsi un futuro possibile». Ascolto, partecipazione, relazione: questi i  principi cardine del “fare” all’interno di una proposta ancora più ampia che mira all’inclusione dei pezzi di città marginale, dei bisogni di futuro che provengono dalle generazioni più giovani attraverso l’inclusione delle molteplici e diverse abilità. «Una città più bella — conclude Palano Quero — parte da una politica davvero più bella, dove non siano in pochi, seppure eletti, a decidere le sorti della comunità per un quinquennio, ma dove i cittadini tornino a partecipare, a proporre, a decidere in prima persona ciò che sia meglio per loro. Una politica che sappia costruire cittadinanza reale».

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