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Nella morsa dei rifiuti. I presidenti di circoscrizione chiedono un “Piano Straordinario”

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rifiuticumuliLa Conferenza dei Presidenti di Circoscrizione, all’unanimità, chiede al Sindaco e alla Giunta Comunale di adottare con urgenza un “Piano Straordinario per il Decoro e la Pulizia della Città” e di costituire una Task Force permanente politico-tecnica operativa per la pulizia della città e la cura del verde. Nel documento sottoscritto da Vincenzo Messina, I Circoscrizione; Nuccio Zullo, II Circoscrizione; Lino Cucè, III Circoscrizione; Francesco Palano Quero, IV Circoscrizione; Santino Morabito, V Circoscrizione; Orazio Laganà, VI Circoscrizione, viene evidenziato lo stato di degrado in cui verano numerose zone della città.  

«Da 2 settimane — scrivono i presidenti — le Circoscrizioni ricevono dalla segreteria della Società MessinAmbiente gli ordini di servizio relativi all’attività di spazzamento e di svuotamento dei Cassonetti effettuata sul Territorio Comunale. Il Collegio dei Presidenti di Circoscrizione, grazie al lavoro preventivo e certosino dei singoli consigli, presenterà un “report” che esamini l’efficacia riscontrata e le eventuali criticità del servizio, in ottica di un suo potenziamento».

La critica si fa dura: «A distanza di un anno dell’insediamento della nuova amministrazione, la strategia per uscire dall’emergenza rifiuti appare ancora non compiutamente delineata.  Maggiore dettaglio dovrebbe essere impiegato nel superare la dicotomia tra Ato3-MessinAmbiente. Due società, di cui una in liquidazione ufficialmente e per ragioni normative e l’altra che è stata dichiarata in liquidazione ma che, di fatto, sta operando in direzione di un rafforzamento dei servizi erogati, pur barcamenandosi nelle incertezze finanziarie necessarie a pagare gli stipendi e ad assicurare i servizi. Si ritiene, a tal fine,  che una soluzione possa essere individuata attraverso un parziale apporto di capitali privati che possano essere impiegati per quell’ammodernamento e quella efficienza necessaria a garantire alla collettività un servizio ottimale ma anche un contributo allo sviluppo economico ed occupazionale del nostro territorio».

Per i sei presidenti, l’anno di prova dell’Amministrazione è ormai concluso e quello che si attende, ora, sono i fatti: «Adesso il sindaco deve dire come intende tirare fuori la città dalla emergenza storica rappresentata dall’immondizia,  superando gli approcci che a prima vista possano apparire  ideologici e indicando obiettivi concreti a breve, medio e lungo periodo. Il commissario liquidatore, Alessio Ciacci, e l’assessore all’Ambiente, Daniele Ialacqua, hanno più volte annunciato di voler riorganizzare il sistema di raccolta Rsu abbandonando l’anacronisticoconferimento nei cassonetti in favore della più efficiente e sostenibile raccolta domiciliare differenziata. E che, pertanto,  le poche risorse disponibili andavano investite nel rinnovare in tale direzione l’impiantistica e il parco mezzi». 
E se l’acquisto a prezzi stracciati di 6 autocompattatori e 400 cassonetti di Rsu — evidenziano — serve a rinnovare un parco mezzi e cassonetti antiquati, si tratta solo di una soluzione temporanea che poco aggiunge alla risoluzione definitiva dell’emergenza. I sei chiedono all’Amministrazione quali siano le prossime direttrici di investimento per assicurare la strategia della differenziazione del rifiuto e aggiungono: «Dall’emergenza non si esce senza il coinvolgimento consapevole delle categorie commerciali. 

Le associazioni di categoria possono dare un contributo fondamentale soprattutto in termini di riduzione complessiva del rifiuto prodotto contribuendo all’attuazione di un “Piano Imballaggi”.                           
La stragrande maggioranza di centri commerciali,  megastore,  supermercati smaltiscono il rifiuto prodotto  (per il 75% costituito da imballaggi) attraverso il tradizionale sistema di conferimento in cassonetto.  Con questi attori commerciali MessinAmbiente potrebbe stipulare una convenzione come quella partita recentemente con gli stabilimenti balneari per la raccolta domiciliare differenziata a giorni e orari prestabiliti. Stessa cosa si potrebbe fare con gli operatori del settore della ristorazione». Soluzioni, queste, che servirebbero a rinnovare un sistema che fino a questo momento ha ampiamente dimostrato di essere inadatto e insufficiente.  

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