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Mobilità urbana e ciclo integrato dei rifiuti. Il programma di Grioli

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giuseppegrioliIn vista delle Primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco, Giuseppe Grioli ha presentato, questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, le linee programmatiche sulle politiche della mobilità urbana e della gestione del ciclo integrato dei rifiuti. «Gestione del ciclo integrato dei rifiuti, trasporto pubblico locale e mobilità urbana — ha detto Grioli — sono i tre segmenti strategici per rilanciare la nostra città. Premesso che il risanamento dei conti del Comune dipende da un piano di riequilibrio che deve essere approvato dal Ministero dell’interno, occorre puntare l’attenzione su quei settori che rappresentano costi elevati per il bilancio di Palazzo Zanca». «La sfida che mi propongo di vincere — ha sottolineato — sta nella capacità di assicurare servizi efficienti alla cittadinanza contenendo i costi senza licenziare personale. Tale sfida si gioca in un assetto istituzionale nuovo che eliminando le Provincie rivitalizza l’area metropolitana, pertanto le società partecipate dovranno guardare ad una prospettiva di erogazione di servizio che vada oltre i confini del Comune di Messina». Le quattro “R” della sua proposta saranno: Riduzione, Riutilizzo, Riciclo , Recupero. L’obiettivo sarà quello di  liberare la città dai cassonetti sostituendo il vecchio sistema di raccolta con quello porta a porta. Processo che, pian piano, verrà esteso anche alla periferia cittadina. Tra gli obiettivi, anche quelli di trasformare Messinambiente in società mista ed eliminare l’Ato3 e le cooperative e i consorzi che operano nel settore del verde. «Per realizzare il nuovo modello di gestione — ha spiegato Grioli — è necessario trasformare il soggetto gestore in una società mista attraverso una gara per la scelta del socio privato che abbia caratteristiche gestionali e operative adeguate agli investimenti necessari per l’ammodernamento dei mezzi e per la realizzazione dell’impiantistica necessaria per realizzare progressivamente livelli legali di differenziata. Per ottenere ciò  — ha evidenziato — bisogna puntare su tempi lungi dell’affidamento attraverso la gara al fine di rendere remunerativo l’investimento e conveniente la partecipazione alla gara per il privato attraverso la gestione degli impianti e dei servizi. Concentrare tutti i servizi di igiene cittadina in capo al soggetto gestore eliminando altri centri d’intervento che creano diseconomie e cattiva programmazione. Dallo spazzamento alla raccolta, dalla scerbatura alla pulizia spiagge e torrenti, tombini e caditoie, potature e disinfestazioni, tutto deve essere gestito da un unico soggetto, la nuova società mista». Si parla anche di realizzazione di impianti per la separazione dei rifiuti indifferenziati a valle. «Il risparmio di spesa a regime dovuto all’indipendenza della gestione dalla discarica di Mazzarrà S. Andrea è quantificato in 6 mln di euro l’anno. Il rapporto tra Comune e nuova società mista dovrà essere disciplinato da contratto di servizio rigoroso. Con l’istituzione della Tares tutto il costo della gestione del ciclo integrato dei rifiuti graverà sul contribuente pertanto la riduzione dei costi sarà direttamente a beneficio del cittadino». E sul trasporto pubblico locale Grioli ha parlato di dotazione di nuovi bus anche attraverso finanziamenti derivanti dalla rimodulazione dei bandi comunitari; di riorganizzazione del personale dell’Azienda; di costituzione di una nuova S.p.a. su cui concentrare tutti i servizi della mobilità cittadina; di eliminazione di tutti gli affidamenti esterni. «La nuova società del Tpl dovrà svolgere con i propri mezzi tutti i servizi. Sistema di trasporto urbano integrato Bus, Metroferrovia, tram con biglietto unico e parcheggi d’interscambio». «La nuova società  — ha concluso —, dovrebbe prevedere una fase di transizione in cui la nuova Spa resterebbe a capitale pubblico ma in una prospettiva di messa a gara del 40% delle azioni al fine di individuare un socio privato che abbia compiti operativi e gestionali ai sensi di legge. L’interesse del privato ad investire dipende dal numero di anni che si prevede per l’affidamento, dalle concessioni che si conferiscono ma soprattutto dal piano industriale della nuova Spa che deve dimostrare l’equilibrio tra costi e benefici. Tutto questo va analizzato nell’ottica di espansione del Servizio che deve necessariamente andare oltre il comune e estendersi all’area metropolitana così come tutte le realtà produttive hanno fatto». 

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