«Ti sei infilato nel tunnel delle dimissioni, non cercare una via d’uscita tramite il Consiglio Comunale»: così il consigliere Massimo Rizzo risponde all’ultima mossa politica del sindaco di Messina, Cateno De Luca, e dice no ad un “voto di fiducia” in Aula.
Scusandosi preventivamente con chi in questo momento lotta contro il covid, l’esponente del gruppo consiliare Libera Me commenta, con un post pubblicato sui social, le recenti dichiarazioni del Primo Cittadino e la sua scelta (che definisce «irresponsabile») di rassegnare le proprie dimissioni da Sindaco della Città dello Stretto. «A volte – spiega prima di entrare nel merito della questione –, può capitare che ingiurie ed urla siano scambiate per verità ed allora ho il dovere di fare chiarezza».
L’intervento del consigliere Rizzo arriva a seguito della risposta data dal sindaco Cateno De Luca all’iniziativa di alcuni consiglieri comunali, che gli chiedevano di ritirare le dimissioni. Questa la replica del Primo Cittadino ai quattro esponenti del Civico Consesso: «Sarà importante verificare se su 32 consiglieri comunali almeno 17 voteranno per la richiesta di farmi ritirare le dimissioni e nel contempo stare al mio fianco per liberare Messina da questa cappa di malasanità». Di seguito, la risposta di Massimo Rizzo.
Massimo Rizzo: «Dimissioni scelta irresponsabile»
Per il consigliere Massimo Rizzo, in sostanza, la scelta di revocare o meno le dimissioni non spetta al Consiglio Comunale, ma al diretto interessato: «Il Sindaco – scrive Rizzo –ha depositato le dimissioni, subordinando la revoca delle stesse alla rimozione di La Paglia, DG dell’ASP Messina. Scelta irresponsabile. Nelle ultime ore, sostiene che il Consiglio Comunale deve scegliere tra lui ed il dirigente sanitario, come fosse un grande fratello in salsa buddace. Se avessi la sua educazione istituzionale, dovrei restituirgli la pernacchia di qualche giorno fa. Ma io sono io».
«Se poi, al dramma epocale che la nostra comunità sta vivendo – continua –, vuoi irresponsabilmente aggiungere quello di una gestione commissariale del Comune di Messina, fai pure. Ne risponderai alla Tua coscienza e, se ci sarà l’occasione, agli elettori. Ma non cercare una via d’uscita tramite il Consiglio Comunale o un capro espiatorio nel civico consesso. Ti sei infilato volontariamente nel tunnel delle dimissioni e come le altre volte avrai una Tua exit strategy. Tanto i tuoi ultras Ti perdoneranno anche questa».
L’emergenza Covid a Messina: «Bocciati Musumeci, Razza, La Paglia»
Ma nel mirino del consigliere Rizzo ci sono anche la Regione e l’ASP: «Vedi, caro Sindaco, io ho già da sempre scelto con chi stare, e Tu lo sai. Io sto con la Città, senza se e senza ma. Per quanto mi riguarda, governo regionale ed Asp hanno pesanti responsabilità nella gestione dell’emergenza. Musumeci, Razza, La Paglia hanno pesantemente contribuito all’emergenza siciliana e messinese. Si dimettessero tutti e 3, se ciò può rappresentare un’inversione di tendenza nella gestione della sanità messinese. Io li ho già bocciati».
«Non campando di politica – aggiunge –, vivo quotidianamente la mia comunità e so cosa sta subendo in termini di mancato tracciamento dei contagi, di tamponi smarriti, di esiti attesi troppo a lungo, di carenza di posti letto. Ho chiesto, ed insisterò, per la costituzione di una commissione di inchiesta sull’emergenza covid, per accertare fatti e responsabilità».
Nessun “voto di fiducia”: «La Costituzione lo riserva al Parlamento»
Alla richiesta del Primo Cittadino che vorrebbe un voto d’Aula in suo favore e contro le dimissioni, il consigliere Rizzo risponde: «Sono, di regola, contrario alla sfiducia: chi vince le elezioni (sia pure col 19,81% dei consensi) ha il diritto ed il dovere di amministrare. Ma, certamente, sono assolutamente contrario ad un cosiddetto voto di fiducia, che la nostra Costituzione riserva al Parlamento in favore del Governo. Le dimissioni sono figlie della Tua volontà ed altrettanto la loro eventuale revoca. Non ci fare perdere tempo e, se puoi, non perderlo neanche Tu: abbiamo cose serie di cui occuparci».
«Se domani – conclude – la Città, in piena emergenza, dovesse trovarsi governata da un Commissario, saprà bene chi ha presentato le dimissioni e chi non le ha revocate, ed esulano dalla volontà del Consiglio Comunale. E Messina sembra “babba”, ma non lo è. Per quanto mi riguarda, sino all’ultimo giorno sarò a disposizione della mia comunità per servirla nel miglior modo possibile».
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