“Messina nera”. Messe nere sulla scalinata di Cristo Re: lo dice Gioveni

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Incredibile, instancabile, insostituibile, Libero Gioveni.

Il consigliere comunale, infatti, non pago del gran lavoro che il suo ruolo istituzionale comporta, attivo più che mai in ogni versante, non perde di vista neanche il “satanico”.

“Il bene della città innanzitutto”, sembrerebbe questo il motto di Libero Gioveni, che oggi, in un comunicato stampa, corredato di foto, riporta studi, ricerche, prove di presunte messe sataniche che sarebbero state celebrate lungo la scalinata che porta a Cristo Re, vicino al Palatracuzzi.

Gioveni trova addirittura un collegamento tra il luogo delle presunte messe nere e la toponomastica. Scrive infatti: «Il luogo in questione è rappresentato dalla scalinata che conduce a Cristo Re, sarà un caso che sia stato scelto un luogo che inneggia a Cristo?».

Le foto segnalate dal consigliere mostrano lumini, un vangelo, un cero con un’immagine papale, una croce realizzata sul pavimento con nastro adesivo, due sedie legate con una catena, un lenzuolo colorato, dei sacchetti.

Scrive il documentato consigliere: «Da una ricerca personale condotta sull’argomento, ho potuto constatare che nei riti satanici le immagini sacre vengono utilizzate per ridicolizzare il cristianesimo, mentre i sacchetti vengono usati per contenere degli elementi tali da rappresentare, secondo la tradizione, un concentrato di negatività in grado di trasferire ondate malefiche».
«Pare inoltre – continua Gioveni -, secondo quanto riferitomi dai ritrovatori (ma sarà chiaramente tutto da verificare), che la notte si sentano spesso delle urla e si intravedano anche persone incappucciate».

L’instancabile Consigliere è andato a verificare  di persona: «Dopo questa allarmante segnalazione, mi sono personalmente recato sui luoghi esattamente sabato pomeriggio per verificarne lo stato, ma sulla scalinata (tranne qualche normale rifiuto sparso qua e là) non c’era più traccia di quanto chiaramente immortalato dalle foto».

Tuttavia, Gioveni ha deciso di allertare la Polizia Municipale e l’Amministrazione, inviando anche le foto dimostrative, «affinché – scrive – adottino tutte le misure di controllo e prevenzione dello squallido fenomeno, che purtroppo, come dimostrano anche tanti altri casi recenti (il Gran Camposanto ne è stato spesso teatro) nella nostra città sembra stia prendendo sempre più piede».

Gioveni si augura infine che la sua denuncia, possa servire ad affrontare seriamente quella che ritiene essere «una delle “piaghe” e delle “perversioni mentali” più terrificanti e raccapriccianti presenti nel genere umano. Anche se consapevole – conclude – di rischiare di non accaparrarmi affatto le simpatie di taluni loschi personaggi».

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