giuseppe schepis, francesco cipolla, andrea argento, serena giannetto e paolo mangano del gruppo consiliare del movimento 5 stelle di messina in consiglio comunale

Messina. Il Cambio di Passo rivela la crisi del M5S: «Venuto meno il confronto interno»

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C’è aria di tempesta nella casa messinese del Movimento 5 Stelle. Qualche avvisaglia era emersa ieri, quando solo quattro consiglieri su sette avevano firmato una nota per commentare l’adesione al Cambio di Passo della collega Serena Giannetto. A poche ore dall’accaduto la conferma l’ha fornita uno degli “esclusi”, Francesco Cipolla, che ha sottolineato come sia «venuto meno il confronto interno».

Ma cos’è successo? In poche parole, ieri Andrea Argento, Cristina Cannistrà, Pippo Fusco e Paolo Mangano del M5S avevano inviato una nota con cui commentavano aspramente la presa di posizione di Serena Giannetto sul Cambio di Passo voluto dal sindaco Cateno De Luca. All’appello però mancavano due membri del gruppo consiliare: Giuseppe Schepis e Francesco Cipolla. Entrambi sono intervenuti poche ore dopo per chiarire le proprie posizioni.

Mentre Giuseppe Schepis chiarisce semplicemente di non essere stato avvisato della nota, nella concitazione del momento, parla di “errori di percorso che servano a far crescere e consolidare un gruppo giovane» e si concentra maggiormente nel chiarire la sua posizione in merito a quanto richiesto dal primo cittadino; Francesco Cipolla parla di “mesi di attriti e incomprensioni”, di come i rapporti all’interno del M5S in Consiglio Comunale siano diventati sempre più tesi e dichiara di sentirsi spinto a «serie valutazioni politiche».

La risposta di Francesco Cipolla del M5s

Della nota con cui il gruppo consiliare del M5S, la deputazione nazionale e quella regionale avrebbero in un certo senso sconfessato la posizione della collega Serena Giannetto sul Cambio di Passo chiesto da Cateno De Luca, Francesco Cipolla è venuto a sapere solo tramite la stampa. Prima, afferma, non gli era stato comunicato niente.

«Il primo anno di legislatura – ha dichiarato Cipolla – eravamo tutti d’accordo sulla linea politica da seguire. Ovvero, quella di un’opposizione costruttiva. Ogni passo era preceduto dal dialogo e dal confronto. Con il passare del tempo ho notato che la nostra azione politica si è trasformata esclusivamente in una caccia all’uomo, contro il Sindaco. Ciononostante la mia condotta è sempre stata ispirata ai principi del bene comune. Ho sempre votato secondo coscienza, consapevole che di fronte all’interesse dei cittadini non ci sono colori politici che tengano».

«I rapporti interni al gruppo consiliare – ha aggiunto il consigliere comunale pentastellato – sono divenuti, col passare dei mesi, sempre più tesi. Ho dovuto prendere atto, mio malgrado, del progressivo smarrimento di quel confronto e di quel pluralismo che avevano caratterizzato gli esordi in aula. Cosa che, oggi mi induce a fare le mie valutazioni politiche. Sintomatica è la nota diramata dai consiglieri Argento, Cannistrà, Fusco e Mangano. Nota appresa unicamente attraverso i mezzi di informazione, della quale ero totalmente all’oscuro, poiché nessuno mi ha preventivamente consultato».

«Proprio come i miei colleghi asseriscono – ha concluso Cipolla – il nostro punto di riferimento sono e devono essere gli elettori. Dinanzi ai quali ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. E, dopo due anni, devo tristemente ammettere che la stragrande maggioranza dei miei elettori si è disaffezionata a un movimento che, per molti aspetti, non è più quello dei primi tempi».

La risposta di Giuseppe Schepis del M5S al Cambio di Passo

Anche Giuseppe Schepis del M5S, così come Francesco Cipolla, non era a conoscenza della nota condivisa da quattro membri del suo gruppo consiliare, ma la sua spiegazione appare più conciliante: «Da come mi riferiscono – ha spiegato –, è stata elaborata da uno e condivisa successivamente su richiesta degli altri tre, ma è evidente che le fasi concitate della giornata di ieri abbiano creato un gap comunicativo per cui non sono stato avvisato, né del contenuto, né tantomeno dell’esistenza di quello che mi dicono essere una nota stampa e non un documento sottoscritto dai colleghi».

«Non voglio entrare nel merito della discussione – ha aggiunto –, anche perché servirebbe solo ad alimentare ulteriori polemiche inutili alla giusta causa politica che il Movimento da sempre ha sposato, cioè fuori dalle logiche dei vecchi partiti, dedicando tutte le azioni politiche al bene della collettività. Noi siamo e rimarremo sempre dei cittadini, anche dentro le istituzioni, con i nostri pregi ed i nostri difetti, per questo posso affermare che questi errori di percorso servano a far crescere e consolidare un gruppo giovane come il nostro».

Detto questo, il consigliere Schepis ha voluto rispondere direttamente al sindaco Cateno De Luca. Pubblichiamo di seguito, punto per punto, la posizione espressa da Giuseppe Schepis del M5S sul Cambio di Passo:

  1. «No assoluto all’intergruppo;
  2. Sì alla modifica del regolamento del Consiglio Comunale, a tutela del mandato di ogni singolo consigliere e nel rispetto della funzione attribuita al Civico consesso, e quindi di tutta la città. Ricordo che è già in discussione, prima della richiesta del sindaco, la modifica del regolamento nella commissione preposta;
  3. Il cronoprogramma è uno strumento valido per progettare la Messina del futuro, ma è carente di alcuni aspetti fondamentali su cui baserò la mia operatività nel corso del 2020. La nuova Smart City dovrà basarsi necessariamente sull’IT (Innovation Technology) e sulla facilità di programmazione, progettazione, reperimento e spesa di interventi a valere su Fondi Extracomunali, visto che le percentuali di spesa attuali, dopo circa 2 anni, non sono soddisfano dei livelli minimi accettabili. Tutto questo, grazie a percorsi di aggiornamento e formazione continua obbligatori per tutti i dipendenti del Comune, che diventeranno i protagonisti della nuova ed efficace macchina amministrativa 2.0».

La posizione espressa dal capogruppo del M5s Andrea Argento sul Cambio di Passo, ricordiamo, è un netto e duro “NO”, sebbene anche lui condivida la necessità di modificare il Regolamento del Consiglio Comunale.

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