«“Nessun atto di compravendita è stato istruito e portato a conclusione dalla Società Patrimonio Messina SpA”» in quanto le procedure sono state portate avanti dal Dipartimento Politiche per la Casa. È questo quanto emerge dall’attività ispettiva richiesta dai gruppi consiliari Pd e Libera Me in merito al lavoro svolto dalla partecipata comunale creata dalla Giunta De Luca (e che il Consiglio Comunale ha messo in liquidazione). E ancora, «quelli (gli atti, ndr) eseguiti sono stati effettuati “con la sola collaborazione di numero 2 unità distaccate presso la società in house Patrimonio Messina SpA e provenienti da Messina Servizi Bene Comune”».
I consiglieri Gaetano Gennaro, Alessandro Russo, Antonella Russo e Felice Calabrò (Pd) e Biagio Bonfiglio e Massimo Rizzo (Libera Me) hanno fatto le pulci alla Partecipata nata per censire e gestire i beni immobili del Comune di Messina. In particolare, lo scorso 28 febbraio 2022, Alessandro Russo ha inviato un’interrogazione finalizzata a capire quanti atti di compravendita di alloggi fossero stati eseguiti dalla Patrimonio Messina e quanti quanti alloggi il Dipartimento competente avesse venduto nei cinque anni precedenti alla costituzione della Spa. La risposta, scrivono i due gruppi consiliari, avrebbe reso possibile: «acclarare la non corrispondenza alla realtà della rappresentazione fatta dall’amministrazione, che descrive la Patrimonio S.p.A. come una società efficiente ed efficace».
Quanti atti di compravendita ha concluso la Patrimonio Messina?
Come anticipato, a seguito dell’interrogazione del Pd, «i dati comunicati dal dipartimento patrimonio sono laconici ed impietosi: “Si rappresenta che nessun atto di compravendita è stato istruito e portato a conclusione dalla Società Patrimonio Messina SpA, atteso che le procedure sono state istruite, espletate e portate avanti dal personale del Dipartimento Servizio alla persona – Servizio Politiche per la Casa ERP”. Nessun atto di compravendita eseguito da Patrimonio S.p.A., ed ancora, quelli eseguiti sono stati effettuati “con la sola collaborazione di numero 2 unità distaccate presso la società in house Patrimonio Messina SpA e provenienti da Messina Servizi Bene Comune”».
Questo a fronte di quanto riportato nella relazione del terzo anno di mandato, dove Cateno De Luca scrive, in merito alla Patrimonio Spa: “Alla data del 30/06/2021 sono state completate le vendite di 26 alloggi, di altri 6 si è in fase conclusiva di firma di contratto, mentre altre 25 richieste sono alla verifica finale dei documenti da parte degli uffici”. Qualcosa, insomma, evidenziano Pd e Libera Me, non quadra.
«La discrasia dei numeri – aggiungono i consiglieri – emerge anche dalla lettura del ricorso al TAR e del parere legale rilasciato preventivamente alla Patrimonio S.p.A. Infatti, nel parere si legge: “Si dava atto (…) che la Società Patrimonio S.p.A. (…) aveva venduto 47 immobili ERP per un totale incasso di euro 348.564,30”, mentre nel ricorso innanzi al TAR viene riportato che: “Si dava atto, tra l’altro, che la Società Patrimonio S.p.A. (…) aveva venduto 50 immobili ERP per un totale di incasso di euro 348.564,30”».
«Da quanto rappresentato – proseguono –, è evidente la grave e ingiustificabile contraddizione delle cifre che emerge dai due documenti che provengono dalla stessa società Patrimonio Messina S.p.A. Invero, sulla scorta della risposta alla citata attività ispettiva, fornita dal Dirigente al Dipartimento Patrimonio, è certificato che la Patrimonio S.p.A. non ha venduto un solo alloggio a oggi, ed inoltre, quelli venduti lo sono stati dal competente dipartimento comunale, con personale interno al dipartimento e non certo dalla società».
E prima che nascesse la Patrimonio Spa?
Nel verificare i dati riguardanti gli atti di compravendita della Patrimonio Spa, il Pd ha voluto confrontarli con quelli eseguiti dal Dipartimento competente precedente negli anni dell’Amministrazione Accorinti. I dati ci dicono che: “Nell’anno 2016, venduti 130 alloggi; nell’anno 2017, venduti 86 alloggi; nell’anno 2018, venduti 53 alloggi; nell’anno 2019, venduti 28 alloggi; nell’anno 2020, venduti 3 alloggi; nell’anno 2021, venduti 50 alloggi (per un importo di euro 337.544,68 euro)”. Ciò che emerge dai dati, concludono Pd e Libera Me, è come prima che nascesse la Patrimonio Messina Spa, «la vendita di alloggi fosse non solo operativa ma con numeri di contratti molto più alti di quanto non sia accaduto con la costituzione di Patrimonio S.p.A., con la differenza che lo facevano gli uffici comunali competenti e non vi erano ulteriori costi a carico del bilancio comunale». Tutto questo, sottolineano, a fronte di un costo di esercizio della Partecipata che si aggira attorno ai 500mila euro l’anno per il pagamento del CdA e per la gestione ordinaria.
«La realtà è diversa da quella narrata sui social»
«Questa vicenda – aggiungono Pd e Libera Me – dovrebbe essere assunta come esempio al fine di evidenziare che la realtà vera e concreta è molto diversa da quella narrata ad uso e consumo dei social; appalesando, inoltre, un’inconsistenza amministrativa rilevante. Ci sarebbe da ricordare, a chiusura della vicenda – sulla quale correttamente il Consiglio comunale ha deciso di intervenire ponendo in liquidazione la citata società partecipata – che come ultimo regalo alla città, questa società-sanguisuga continuerà a costare ancora soldi pubblici: il ricorso legale, infatti, avrà un costo. E indovinate chi pagherà?».
«Per quanto sopra – concludono –, rimestando nei vecchi luoghi comuni e obsoleti schemi della politica, la domanda è d’obbligo: la Patrimonio Spa può essere definita un inutile carrozzone?».
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