Formica e Picciolo: “Salviamo il Pronto Soccorso del Piemonte e chi se ne frega dei muri”

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Gli onorevoli Santi Formica e Beppe Picciolo uniti per correggere DDl Salva Piemonte, che domani sarà discusso all’Ars. “Toglieteci tutto ma non il nostro ospedale, anche senza muri di proprietà.” Lo dicono Formica e Picciolo che si dichiarano pronti a votare perchè Messina mantenga il suo pronto soccorso e il suo centro di eccellenza.

Questo la nota inviata dai due deputati:

“Per la seduta di Assemblea Regionale di domani, invitiamo tutte le forze politiche parlamentari ad essere presenti e protagoniste per la correzione tecnica della Legge Regionale relativa alla creazione del polo Ircss Piemonte a Messina. Una correzione che a nostro avviso potrebbe avvenire, in dettaglio, anche con un successivo “atto amministrativo diretto del Governo” che potrà statuire tempi e modalità attuative del Decreto nel rispetto della efficienza ed autonomia gestionale di tutte le Aziende sanitarie interessate. La nostra posizione politica, in tal senso, è stata da sempre chiara, netta e trasparente: non ci interessano i pettegolezzi o le beghe da quartiere che sono stati sin oggi sollevati inspiegabilmente, a noi interessa la soluzione tecnica migliore per la Città e per la sanità messinese. Mantenere un pronto soccorso efficiente e completo al presidio ospedaliero del Piemonte, gestito con enorme professionalità ed associato ad un centro di eccellenza per la riabilitazione di competenza Ircss , ovviamente con esclusiva destinazione sanitaria (presente e futura come comunque previsto da tutte le leggi vigenti). La proprietà dei muri, delle vie di accesso o di fuga o degli spazi aerei di sorvolo o della rete fognaria non ci interessano, non ci sono mai interessati e non ci interesseranno mai in futuro! Una volta e per sempre, a futura memoria.

Forse – riflettendo – mantenere la proprietà della rete fognaria potrebbe essere utile alla Regione per altri nobili scopi… ma, un simile emendamento, ci complicherebbe troppo la vita in questo momento! Pertanto, con la dovuta serietà ed il rigore che la gestione politica della vicenda ci impone, auspichiamo una soluzione preventiva finale da parte del Governo che, tecnicamente, risolva “il caso” creatosi esclusivamente in conseguenza di un errore di valutazione dell’aula parlamentare e che ci consenta di poter scrivere la parola fine su una vicenda dai contorni politici oscuri ed ancora a noi ignoti”.

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