palazzozanca

Extra Omnes per centrosinistra e Pdl: Aspettiamo il Candidato Sindaco

Pubblicato il alle

6' min di lettura


palazzozancaI cardinali ci hanno messo meno di due giorni per eleggere il nuovo Papa. Quanto ci metteranno partiti e gruppi politici messinesi affiliati per eleggere il loro di PapaSindaco?. Tutti dicono prima i programmi e dopo i nomi ufficiali. Ma l’impressione che serpeggia è che quei nomi non ci siano: o meglio non ci siano quelli giusti rispetto a politici “bolliti”, consiglieri “scoppiati”, galoppini solo “vogliosi” e cretini sciroccati. Ma quello giusto, quello che piace a molti, quello che potrà amministrare bene, quello con le p…da sbattere sui Tavoli di Roma e Palermo dove trovarlo? Forse abita a Messina, forse no. Che fare? Appare questo l’interrogativo che si chiedono tutti: dal Pdl al Pd, dall’Udc a Sel, dai socialisti ai comunisti, dai cattolici agli atei, dagli zalli agli snob. Se guardiamo al grande Tavolo di centrosinistra dove siede anche un assessore provinciale Udc della giunta Ricevuto le primarie che dovrebbero tenersi il 7 aprile sono l’escamotage per dare la responsabilità ai messinesi: i nomi di Beppe Grioli e dell’unico ufficiale Ciccio Quero? Degli avvocati Aurora Notarianni e Felice Calabrò, dell’imprenditore Paolo Siracusano, dell’ex vicesindaco Antonio Saitta, del commissario dell’Atm Enrico Spicuzza, dell’ex assessore Gaetano Giunta e del..? E ne dimentichiamo molti, sono quelli che “girano” tra bar, uffici e segreterie. Ma ad ascoltare i sussurri che provengono da via I Settembre dove Francantonio Genovese accoglie le “truppe” per i consueti briefing si ha l’idea che anche il confermato deputato non abbia ancora la sua idea e soprattutto chiara di cosa fare, su chi puntare e cosa annunciare nei programmi. Ecco perché è meglio far esprimere i messinesi alle primarie visto che tra l’operazione Fake che ha “colpito” i piddini Gullo, la presunta antipolitica dei Cinquestelle, la barba “pungente” di Renato Accorinti, l’avversario di sempre del Pdl e i risultati delle elezioni Politiche, occorre riflettere e non sbagliare mossa. Ma con quale pedina? Con quale cavallo? Del deputato Gianpiero D’Alia dell’Udc, adesso alleato alle comunali e aperto e contraccambiato nell’amore politico anche da Sel, si dice che sia molto arrabbiato. Che durante lo spoglio delle Politiche avrebbe “urlato” contro tutto e tutti. Ma sono malelingue, forse. Anche l’Udc (un tempo ago della bilancia del sempre e solo Peppino Buzzanca, ieri a Palazzo dei Leoni, oggi a Palazzo Zanca e domani chissà) sembra defilato. L’Udc, così, sembra “accodato” ai voleri di tutti o altrimenti si rischia la “scomparsa”. Degli alleati, con tutto il rispetto, non troviamo cosa dire per una possibile candidatura da “imporre”. La realtà dice che Pd e Udc, o meglio Genovese e D’Alia, non abbiano fatto crescere una buona classe dirigente in tutti questi lunghi anni ma solo portatori di voti senza fantasia, cultura e capacità, che abbiano badato solo ai numeri di villaggi e Centro più che a “generare” figli politici degni di questo nome. A Messina non ci sono neppure portaborse come fu dopo Tangentopoli. Ma anche il Pdl che ha “fatto fuori” il padre padrone Giuseppe Buzzanca dopo 20 anni di presunta “prepotenza politica al grido “ma vidu iooo” non si può dir qualcosa di diverso. Se il professore Francesco Stagno d’Alcontres è considerato “superato” agli occhi dei messinesi ecco puntare sulla novità Fabio Mazzeo (se ne parlava anche nel 2003, nel 2005 e nel 2008) ma si parla anche oggi che il giornalista resti dov’é: solo una una novità del Pdl. E nulla più. Dai vertici dei Beruscones messinesi arrivano cori di sostegno a Mazzeo ma anche parole di presunti “ostacoli” al cammino dell’ex direttore di Televip (vorremmo sapere quali?); altri dirigenti pidiellini a denti stretti definiscono Mazzeo uno che non ha mai governato un ente pubblico (figuriamoci un Comune con i conti da Terzo Mondo) e che dunque sarebbe un salto nel buio. Chi ha governato per 4 anni e mezzo con Buzzanca è l’altro papabile Pdl Dario Caroniti: un universitario prestato alla Politica e che appare oggi solo un’alternativa partitica. Ma Caroniti sarà gradito alla maggioranza dei messinesi che lo dovranno far vincere o si ricorderanno dei 4 anni e mezzo di…il giudizio lo lasciamo alle elezioni regionali di fine ottobre per adesso. Dal movimento Cinquestelle che sceglierà i candidati al consiglio comunale come Poste e Ferrovie negli anni Sessanta uscirà un probabile sindaco ma dai 40 attivisti locali. Non sarà dunque un nome noto e non “approderà” a Torre Faro dalla Calabria. Ed è qui che stanno molte incognite perché il cognome ha la sua importanza, deve avere la sua popolarità, il suo curriculum politico-amministrativo, un carisma. Di Pippo Isgrò vi giriamo le sue parole “la gente dice che sono un’altra cosa”, di Sergio Indelicato non sappiamo chi sia, di Alessandro Tinaglia di Reset c’è un grande anticipo su tutto e tutti, stile Bolt, ma non sembra entusiasmare più tanto i messinesi (vox populi) anche se l’architetto ha gran voglia di fare. E resta Renato Accorinti di Cambiamo Messina dal Basso che è una candidatura dei nostri tempi, di “rottura”, e che pare però stia faticando a trovare una “squadra” di grido e di rispetto visto che a criticare sono tutti bravi ma a esporsi e amministrare insieme al professore di Ginnastica che fa yoga un pò meno. E la classe dirigente? @Acaffo

(43)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.