Daniela Faranda interviene sulle dichiarazioni di Accorinti a ‘La Zanzara’

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Da Daniela Faranda, capogruppo al consiglio comunale di NCD, riceviamo e pubblichiamo:

“Ho aspettato 48 ore per lasciare sedimentare i tanti pensieri. Sconcerta ma non stupisce che il sindaco Accorinti tratti, con la stessa identica modalitá, questioni che vanno dal Ponte sullo stretto alla legalizzazione delle droghe, dalla prostituzione alle occupazioni e via dicendo. Senza entrare nel merito di argomenti delicatissimi che meriterebbero un approfondimento ben diverso e soprattutto meno superficiale, perché toccano, l’uno da vicino molte famiglie dilaniate dalla tossicodipendenza e l’altro “l’utilizzo” di esseri umani, siamo di fronte ad un sindaco che non disdegna la volgarità dell’insulto gratuito a chi non la pensa come lui, e pur proclamandosi pacifista, alimenta lo scontro ad ogni pié sospinto.
Per amministrare occorre un equilibrio che Accorinti sembra non avere. Il ruolo imporrebbe equidistanza dalle ideologie che andavano bene a chi era solo un attivista, non più oggi che è il sindaco di una città metropolitana in ginocchio per le mille e una emergenza; perché non c’è lavoro, per le attività che ogni giorno abbassano per sempre la saracinesca, per i nostri figli che vanno via, per le erbacce e gli alberi che cadono, l’emergenza idrica, l’abusivismo, le tasse più alte d’Italia, la povertà, l’edilizia ferma, le strade al buio e con buche che rischiano di diventare crateri, i servizi sociali all’anno zero, i turisti che fotografano montagne di rifiuti portando con sè per sempre l’immagine di una Messina che non è la nostra!
Noi conosciamo il valore delle differenze e rispettiamo l’individualità, ma questo non può sconfinare in anarchia perché la libertà di ciascuno di noi finisce nel momento in cui si lede la libertà dell’altro.
Volevamo una città a misura d’uomo, una città “normale” e ci ritroviamo una città offesa dalla autoreferenzialitá di un sindaco che va a ruota libera e pensa di rappresentarci tutti, con la maglietta free Tibet.
Noi come la gran parte dei cittadini, vorremmo Messina finalmente libera dal degrado nel quale mai come oggi è precipitata.”

 

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