D’Alia a ruota libera su Città Metropolitana, Piemonte e sfiducia

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Sentiva il bisogno di dire la sua sulle principali vicende politiche cittadine. Gianpiero D’Alia ha così acceso il microfono e si è reso protagonista di un lungo monologo, scandito dalle domande dei giornalisti presenti nella conferenza stampa tenutasi stamane a Palazzo dei Leoni.  Il leader Udc, intervenuto insieme al suo gruppo consiliare e ai coordinatori provinciali e regionali Giorgianni e Francialia, ha dettato le linee guida da intraprendere e possibilmente condividere con gli altri partiti per delineare il futuro della città.

L’ex ministro ha aperto il suo discorso sottolineando l’importanza che riveste la futura Città Metropolitana di Messina. “Ho scelto questa sede – ha spiegato – perché il nuovo assetto metropolitano è un’occasione da non perdere. Da esso, infatti, dipenderà il buon esito del Masterplan e lo sviluppo del territorio anche nell’ottica dell’area integrata dello Stretto. Chiedo il supporto tecnico e amministrativo alla deputazione regionale e nazionale. Bisogna unirsi affinché il 2016 sia l’anno della città metropolitana”. Per D’Alia vi è anche un altro motivo per avviare una proficua collaborazione politica. “Occorre fare squadra sia per il Masterplan che per il patto che la Regione ha stipulato con il governo in tema di prevenzione del dissesto idrogeologico. Il territorio messinese avrà infatti la priorità con lo stanziamento del 70% dei fondi”.

In merito all’elezione del Sindaco della futura Città Metropolitana, D’Alia inizia a punzecchiare Accorinti. “A differenza dei colleghi di Palermo e Catania, il Sindaco di Messina ha tenuto una linea diversa, rifiutandosi di mettersi alla guida della nuova area metropolitana. A Messina, invece, spetta proprio il compito di assumere i comandi di un territorio che deve crescere”.

Gianpiero D’Alia ha quindi acceso i riflettori sull’operato dell’amministrazione, togliendosi una volta per tutte l’etichetta di sostenitore di Accorinti, ribadendo anzi l’invito ad andare tutti a casa. In merito, la mancata presenza in Aula dell’Udc durante la discussione del bilancio 2014, è significativa. La sensazione è che il Consiglio, ritrovata una nuova amalgama a livello politico, abbia iniziato a muovere i primi passi lungo una strada che porterà nel medio termine alla sfiducia. E proprio D’Alia sembra avvalorare questa tesi, dichiarandosi pronto a contribuire anche in vista della nuova Area Popolare. “Sfiducia? Meglio farla invece che annunciarla. Devono parlare i fatti, la Giunta  ha perso la ghiotta opportunità di acquisire una volta per tutte la maggioranza dei consensi. Chi ha votato Accorinti adesso si trova a voler mandarlo via. Dovremo tornare a confrontarci con i nostri interlocutori, ma in merito l’atteggiamento del nostro partito è stato chiaro. Non ci sono i presupposti per cui Consiglio e Giunta vadano avanti”.

Nelle ultime settimane, è tornata a tenere banco la vicenda ospedale Piemonte. Quasi in contemporanea, D’Alia ha replicato a Valentina Zafarana sulla legge che il prossimo 7 gennaio verrà discussa all’Ars. “La futura normativa – ha precisato il leader Udc – valorizzerà sia l’ex ospedale Margherita che il Piemonte. Il Neurolesi potrà divenire il principale centro di ricerca e riabilitazione dell’intero Mezzogiorno.  Il rischio è di fare una legge sbagliata e di non permettere all’assessore Gucciardi di varare il decreto attuativo. Ciò accadrebbe approvando le modifiche proposte da Grasso e Formica. La questione del patrimonio immobiliare non va sottovalutata, è necessario attenersi al parere del Ministero. Se l’immobile passarà all’Irccs diventerà complicato far quadrare i conti e verrebbero a mancare risorse preziose per la sanità messinese, considerando il danno alle finanze del Papardo.  Non possiamo permetterci altre scelte sbagliate dopo il mancato riutilizzo del Margherita per la riabilitazione e i 40 milioni di euro sprecati per il famoso polo oncologico mai realizzato”.

D’Alia torna poi sulla questione pronto soccorso. “L’Irccs dovrà rispettare la legge Sirchia mantenendo inalterate le proprie finalità di centro di ricerca. Il Piemonte potrà diventare una Cittadella della Salute il pronto soccorso potrà essere mantenuto con il supporto di Policlinico e Asp. In merito sia il Rettore Navarra che lo stesso Sirna sulla gestione dei servizi territoriali. Occorre intraprendere un percorso preciso ed assumersi la piena responsabilità su una vicenda che ha visto in tanti cambiare opinione, sindacati in primis”.

Andrea Castorina

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