Lo “scontro” sul rimpasto o meno della giunta regionale, tra il governatore Rosario Crocetta e il Pd, passa anche da Messina. Alla festa del Megafono in corso a Catania il presidente della Regione ha parlato anche del deputato regionale messinese Franco Rinaldi come uno di quelli che il partito democratico avrebbe voluto come nuovo assessore regionale. Crocetta nel suo passaggio ha indicato come lo scorso anno il Pd avesse proposto Rinaldi tra gli assessori. Il parlamentare venne poi coinvolto, lo è tuttora in qualità di indagato, nell’inchiesta sui fondi erogati alla Formazione Professionale. Il Pd ha poi indicato in giunta l’attuale assessore Nino Bartolotta, vicino al gruppo dirigente messinese del Pd ed ex segretario provinciale. L’uscita catanese di Crocetta è stata tesa a indicare Rinaldi (ma non solo lui, sono stati fatti i nomi pure di Bellomo e Cracolici) come una richiesta che lui, da governatore, non poteva accettare visto poi lo “scoppio” dell’indagine sulla Formazione professionale.
Crocetta ha parlato pure di Antonello Cracolici, che è stato a Messina in estate accanto al deputato regionale Filippo Panarello e al prorettore Antonio Saitta, per l’iniziativa “Rifay Pd” rispondendo così al presidente della Regione:
“Non consento a Crocetta di fare allusioni sul mio conto: la mia moralità pubblica e privata può solo essere modello di vita per lui e per i suoi sodali, per quel che riguarda le valutazioni politiche sul suo governo e sui risultati raggiunti – aggiunge Cracolici – dirò la mia alla direzione del Pd convocata lunedì”.
Nel pomeriggio la replica del segretario regionale Giuseppe Lupo: “Non ho mai proposto al presidente Crocetta di nominare Walter Bellomo assessore e, tra l’altro, neanche conosco la Lorenzetti. Le sue affermazioni sono pertanto prive di fondamento e offensive non solo nei miei confronti ma per l’intero Pd, che avrebbe definito “il partito degli scandali”. “Crocetta sa bene – continua Lupo – che non gli ho mai chiesto di entrare in Giunta. Il suo modo di esprimersi, citando falsità, si qualifica da sé. Forse spera, buttandola in rissa, di evitare il confronto politico con il Pd e si sbaglia. Ne parleremo lunedì in direzione”.
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