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Bando Fiera, Faranda: “Soddisfatta della firma, ma si è consumato l’ennesimo strappo istituzionale”

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farandaL’Autorità Portuale ha deciso di bypassare il Comune firmando il bando per la procedura di affidamento dell’ex Cittadella fieristica, nonostante Palazzo Zanca avesse chiesto più tempo per riflettere sui contenuti dell’importante documento. Una decisione che aveva provocato parecchie polemiche tra gli esponenti politici locali.
Sulla vicenda interviene il consigliere Daniela Faranda. “Ho appreso con soddisfazione che nonostante tutto l’Autorità Portuale stasera ha approvato la procedura per l’affidamento del quartiere fieristico, portando avanti un’azione netta e decisiva per lo sviluppo della città e spiace che ancora una volta si sia consumato uno strappo istituzionale”.
“Ancora una volta il Sindaco si dimostra incapace di agire come amministratore di una città, il professor Renato Accorinti, troppo legato al proprio passato da anima della protesta, da megafono per le manifestazioni di piazza, al punto da non comprendere di essere adesso la massima istituzione cittadina. Ho sempre avuto rispetto massimo per chi combatte le battaglie sul campo in prima persona, ma c’è da operare un distinguo netto -ed è ora che il primo cittadino lo faccia- tra l’anarchico in lotta perpetua contro il sistema e il sindaco che è stato eletto dalla cittadinanza per lavorare ad un futuro migliore per la collettività. Un futuro che non passa dai “farò, dirò”, dalle campagne ideologiche e le lezioni pacifiste e neppure dalla finta democrazia ostentata adunando l’agorà “puntualmente” convocata allo scadere dei termini”.
“Un amministratore amministra e lo fa disponendo dell’autorità di cui la comunità lo ha investito – precisa Faranda –  per discutere al tavolo delle istituzioni su quale sia il bene della propria città. Non è normale che anche questa volta, dopo aver firmato (di suo pugno) un protocollo di intesa con gli altri attori interessati il sindaco, al suonare del gong che pone il termine ultimo per la pubblicazione del bando di affidamento del quartiere fieristico si tiri indietro chiedendo più tempo. Accorinti scopre qualcosa di nuovo oggi dopo due anni dalla firma del protocollo. Ha bisogno di più tempo per decidere che posizione assumere perché gli ultimi sei mesi di discussioni non sono stati sufficienti? Più tempo per cosa? Per avviare consultazioni con chi? Ci sono stati mesi di lavoro, di discussione e di trattative a cui hanno partecipato rappresentanti della sua Giunta ben più competenti di lui in materia e che proprio Il sindaco ha designato come suoi rappresentanti in quel contesto. Oggi cosa avviene? Dobbiamo maliziosamente pensare ad un tentativo tutto politico di non perdere il consenso di quei pochi fedelissimi del suo originario gruppo di supporto che, ancora oggi, credono in lui-nella sua versione di capopopolo della lotta di piazza. Pesa tanto quel consenso dei supporter della protesta da essere pronti addirittura a sacrificare pubblicamente la credibilità della propria squadra e porre sull’altare sacrificale il bene di una Messina sempre più necrotica! Accorinti si ricordi dei discorsi sulla bellezza e il valore del nostro patrimonio enunciati proprio dal pulpito della Fiera quando, a sorpresa, salì sul palco durante un concerto e parlò ai presenti di quanto degrado stava schiacciando il potenziale della nostra città. Oggi che quel palco non c’è più, il sindaco può fruire di molte più occasioni di visibilità e di un enorme potere per cambiare le cose: non può rimanere ancorato a quel ruolo di uomo della protesta perché così facendo sta nuocendo alla sua stessa battaglia e alla città che tanto sostiene di amare”.

 

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