c'era una volta il natale a messina: il presepe

C’era una volta il Natale a Messina: viaggio tra le tradizioni della città dello Stretto

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Il presepe nelle case di Messina

c'era una volta il natale a messina: il presepe
I tre re Magi, opera del plastificatore messinese Letterio Allegra

Importante tradizione del Natale di Messina, molto sentita tutt’oggi, è quella del Presepe. Chi non ha scatole in soffitta o in cantina, piene di pastori, pecore, galline, personaggi dediti agli antichi mestieri, avvolti in carta di giornale e pronti per essere riportati in vita ogni anno a dicembre, tra grotte fatte di vecchi quotidiani, cieli stellati e fiumi dal letto di carta stagnola? Una lucina piccola piccola in ogni casa, a ricreare la notte del villaggio, una grotta in cui si attende l’avvento del 25 dicembre? Ecco, il Presepe è da tempo immemore una tradizione per i messinesi.

«La festività del Santo Natale – spiega Franz Riccobono – era oltremodo sentita dai messinesi, i quali, soprattutto nell’800 (periodo di cui abbiamo ampia documentazione) gareggiavano nel realizzare nelle proprie case apparati presepiali con vari materiali come terracotta, cartapesta, teracolla, e di diverse dimensioni. Si racconta che uno di questi presepi si estendesse addirittura in più vani dell’abitazione del proprietario che orgogliosamente lo mostrava ai concittadini. L’’interesse per questa tematica sviluppò un artigianato artistico specializzato nella produzione di figure da Presepe che andavano dalle figurine minuaturizzate in terracotta, ai pastori in legno, terracotta e tessuto, alla maniera di quelli napoletani, che raggiungevano anche il mezzo metro di altezza».

In particolare, due famiglie si distinsero in questo ambito: «Tra le famiglie che produssero tali manufatti – ricorda Franz Riccobono – vale la pena ricordare le botteghe dei pastorara, delle famiglie Lamberti e Gemmalo. Le figure della famiglia Gemmalo (Gaetano, Giuseppe e Teresa), poggianti su una base in legno, erano realizzate in telacolla e terracotta dipinta, con un’altezza media di 30 cm ciascuno. Tra gli epigoni di questa vasta produzione peloritana va ricordato, inoltre, Letterio Allegra che ancora nella prima metà del ‘900, e anche oltre, si dedicò alla produzione di pastori di presepe in cartapesta e telacolla».

La “Cona” di Messina

c'era una volta il natale a messina: la cona
“Cona” allestita nel 1988 a San Filippo Superiore

Mentre nelle case e nelle chiese si allestiva il presepe, il Natale conquistava anche le strade della città di Messina, dove le pareti esterne delle botteghe venivano addobbate a festa: «Specialmente fruttivendoli e macellai – ricorda Franz Riccobono – realizzavano all’esterno tutta una serie di luminarie e apparati decorativi permanenti. Ed è proprio in quest’ambito che si inserisce una tradizione specifica messinese che non va dimenticata; vale a dire quella della “Cona”, da “Icona”».

Cos’era la “Cona”? «Si trattava di un apparato vegetale realizzato con elementi naturali, quali fronde di “’mbriachedde”, corbezzolo, alloro, arancio. Si realizzava una grotta vegetale con un’intelaiatura in canna sotto. Si mettevano l’agrifoglio, dei batuffolini di cotone per simulare la neve e all’interno vi era il bambino Gesù realizzato in vari materiali, dalla cera, alla terracotta, al gesso, in base a ciò di cui si disponeva. Il tutto era guarnito alla base con frutta di stagione, aranci, mandarini, limone, e con frutta secca come fichi d’india, noci, castagne, noccioline. Questi apparati erano distribuiti lungo le strade, ma si trovavano anche nelle piazze. Durante la Novena, ad orario prestabilito, passava lo zampognaro a suonare brani Natalizi, per la gioia dei bambini, ma anche degli adulti».

Si soleva fare, inoltre, un concorso per la Cona più bella. Su iniziativa dell’associazione Amici del Museo di Messina questa tradizione è stata riproposta negli ultimi anni, riscontrando un certo successo e attirando partecipanti da Messina e dalla provincia, ma anche da altre parti della Sicilia, come per esempio da Siracusa.

Le processioni di Natale a Messina

Ma a Natale, oltre agli addobbi e alle celebrazioni più casalinghe, vi era e vi è tutt’ora l’abitudine di riunirsi per celebrare anche al di fuori del contesto familiare. Diverse sono state nel tempo le processioni nate nella città dello Stretto; il prof. Franz Riccobono ce ne racconta due, che si svolgono ancora oggi.

«Tra le tradizioni che ancora si conservano va segnalata, innanzitutto – spiega –, la processione della Notte di Natale, tra il 24 e il 25 dicembre curata dalla Confraternita della Madonna della Luce. Partendo dalla chiesa di San Francesco d’Assisi all’Immacolata, la processione percorre le principali strade di quel quartiere, con partenza all’1 di notte per poi rientrare alle prima delle luci dell’alba».

«Un’altra importante tradizione – conclude – era celebrata dall’ordine militare dei Cavalieri della Stella, istituito alla fine del ‘500 e sciolto dopo la rivolta antispagnola. La processione dei Cavalieri della Stella concludeva i festeggiamenti natalizi a Messina in quanto la devozione, ricordata nel nome stesso dell’ordine, si riferiva alla stella cometa che annunciò la nascita del Redentore. Il gruppo storico Cavalieri della Stella, da qualche anno, ha ripristinato tale tradizione con una la “Cavalcata storica dei Cavalieri della Stella”, che si svolge il 6 gennaio».

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