L’Annunciata. Cinque artisti messinesi reinterpretano il capolavoro di Antonello da Messina

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“L’Annunciata di Palermo” di Antonello da Messina, olio su tavola (45×34,5 cm) realizzata intorno al 1475 ed ubicata a Palazzo Abatellis a Palermo, è uno dei traguardi fondamentali della pittura rinascimentale italiana. Maria è avvolta nel suo velo blu e rappresentata mentre porta la mano destra in avanti, mentre con la sinistra cerca di chiudere il velo sul petto. Il suo volto è sereno ma lascia trapelare un leggero timore, il suo sguardo è magnetico. La sua mano protesa verso l’esterno, un gesto istintivo fatto probabilmente subito dopo la vista dell’Arcangelo Gabriele o forse mentre riceve l’Annuncio.
Una donna sorpresa nel mistero che riserva molteplici significati. Probabilmente anche per questo è una delle opere più rivisitate dagli artisti siciliani e non.

L’Annunciata degli artisti messinesi

In occasione del nostro Natale Speciale abbiamo chiesto a 5 artisti messinesi di regalarci 5 versioni della più famosa Annunciata di Antonello da Messina. Sono tutte diverse e tutte bellissime, ognuna di loro racconta una storia. Grazie a Davide Basile, Michela De Domenico, Vincenzo Isgrò, Daniele Mircuda ed Eugenio Vanfiori.

L’Annunciata di Davide Basile – Annunciami, Kobane

Annunciami, Kobane è il titolo scelto da Davide Basile per la sua Annunciata.

Descrizione: «L’illustrazione propone un parallelismo tra la figura della Vergine Maria e le donne curde che sono parte attiva nella resistenza per la liberazione della Siria – spiega Davide Basile. All’interpretazione critica più convenzionale del dipinto di Antonello, che racconta di una Vergine intimidita e impaurita di fronte all’arrivo dell’Arcangelo Gabriele, ho preferito una lettura dell’opera che possa dare maggiore risalto alla consapevolezza e all’accettazione della propria missione da parte dell’Annunciata. Stati leggibili sia nello sguardo, sia nei gesti della giovane. Da questa lettura dei sentimenti della Vergine, l’illustrazione trova coincidenza tra l’operato di Maria, che ha combattuto con forza e determinazione per difendere il proprio figlio e le donne curde, che imbracciano i fucili per salvare le loro poche terre, la propria libertà, il proprio futuro e dunque i propri figli».

Chi è Davide Basile: Classe ’86. Dopo la Laurea in Architettura conseguita nel 2015 presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria collabora con diversi studi professionali della città e scrive per l’e-zine di Architettura e Design AD-Spazio. Da qualche anno all’attività di architetto affianca quella di grafico e illustratore, questo gli permette di riflettere in modo più ampio sul senso dell’abitare e dello spazio. Attualmente collabora con AnD-Architecture and Branding, all’interno del quale è maturato il progetto “Habito Ergo Sum – Riflessioni sull’Abitare e i suoi Archetipi”, prima serie di illustrazioni presenti anche nell’omonimo taccuino presente alla mostra curata da Balloon Project “ACINQUE. Un archivio di immagini e parole per la Sicilia”.

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