Federica Vaccaro, la stilista messinese che conquista tutti con le sue borse

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Federica Vaccaro – messinese, classe 1984 – ha mollato gli studi di Economia per dedicarsi al suo sogno: la moda. Dopo un’esperienza da Vivienne Westwood, nel 2013 ha creato la sua linea di borse che fa impazzire tutti: la Bibi Bag. «Fare moda è come fare arte, devi esprimere la tua personalità». A Normanno svela i segreti per l’outfit perfetto per le Feste Natalizie.

Federica Vaccaro, da Messina a Firenze

 

Federica Vaccaro è una donna piena di energia, talento e passione per il suo lavoro. «Ero iscritta a Economia ma contemporaneamente studiavo moda all’Accademia Altieri di Roma ma nessuna delle due esperienze riusciva a soddisfare le mie esigenze così mi sono trasferita a Firenze». Nel capoluogo toscano, Federica frequenta il Polimoda, – fondato nel 1986 come Politecnico Internazionale della Moda – una delle realtà più interessanti per chi ha intenzione di intraprendere una carriera all’interno del complesso mondo del fashion business. «A Firenze ho frequentato due corsi: il fashion designer accessories e il fashion designer per l’abbigliamento. Potevo seguire due diplomi di laurea – a differenza di altri studenti – perché avevo già l’esperienza romana ed ero più preparata rispetto ad altri».

Federica Vaccaro, da Firenze a Londra

Da Firenze, Federica – che ha ben chiari i suoi obiettivi – si trasferisce a Londra, completa la sua formazione alla Central Saint Martins e arriva l’esperienza da Vivienne Westwood. Una delle icone indiscusse della moda internazionale. «Dopo il Polimoda ho mandato un paio di curricula per richiedere uno stage e l’ho mandato anche a Vivienne Westwood che ammiro tantissimo». Uno di quei momenti in cui viene da dire: non succede ma se succede. A Federica Vaccaro è successo davvero ed è stato incredibile. «Quando ho ricevuto la mail che mi diceva di andare a Londra per sostenere il colloquio stavo cadendo dalla sedia. I colleghi del Polimoda volevano uccidermi perché sono stata l’unica a essere stata selezionata per questo stage. Vedevo Vivienne Westwood creare sul manichino, fare drappeggi. La prima volta che l’ho vista mi è venuto un mancamento perché è uno dei miei miti. Girava con la bici, una persona molto semplice ma quando creava era davvero pazzesca. Lì facevo un po’ di tutto, dai cartamodelli, per capire la struttura dell’abito alla parte sartoriale». Anche mettere dei bottoni o togliere delle paillettes diventa fondamentale, perché l’alta moda si basa proprio sul lavoro artigianale, sulla meticolosità e la cura del dettaglio.

Federica Vaccaro, la moda come espressione pura di se stessi

«Una volta finito lo stage, sono tornata in Italia perché il costo della vita londinese era troppo alto e i designer non sono pagati così tanto come si potrebbe immaginare. Poi, onestamente vivere a Londra non mi piaceva moltissimo, la gente non è molto accogliente. Vivendo lì ho capito che non era la mia città, però la cosa più bella era vedere la gente vestita in modo assurdo, nel senso più positivo del termine. È una città piena di ispirazioni per chi fa un lavoro creativo come il mio. Ognuno si vestiva come meglio credeva e questo è bellissimo». Federica Vaccaro, infatti, ama l’eccentricità nella sua forma più elegante e sofisticata. Per lei la donna non deve avere paura di osare, anzi. «In Italia è un po’ diverso, la gente tende a seguire troppo la moda. Come se indossare un determinato abito ti facesse sentire parte di un contesto. A Londra, invece, la moda è espressione pura di se stessi».

Federica Vaccaro, eccentricità e stile

Bai Ling ai Grammy Award con un abito di Federica Vaccaro

Dalla nebbia londinese, Federica torna a Firenze e dopo alcune esperienze per Richmond e Versace, decide di creare la sua linea di abbigliamento. «Volevo buttarmi in una nuova avventura e così ho creato la mia linea di abbigliamento. Una linea molto eccentrica che riuscivo a portare nelle sfilate importanti come alla Miami Fashion Week e alla Zagreb Fashion Week ma a livello di vendite era davvero complicato. Faticavo perché probabilmente il mio stile è molto definito e particolare e le persone seguono i grandi brand. In Italia, per emergere nella moda, devi avere un canale in Camera Moda e seguire determinate linee».
È chiaro a tutti, quindi, che Federica è una donna che non rinuncerebbe mai alla sua personalità e al suo stile. Così mette in stand by l’abbigliamento e inizia a dedicarsi alle borse, un’altra delle sue passioni. Federica Vaccaro è l’esempio di una libera professionista, manager di se stessa. Una donna che sfrutta le potenzialità della rete per il suo prodotto. «Per il mio business, internet è stato fondamentale. A differenza dell’abbigliamento, la borsa non ha bisogno di essere provata o di capire la vestibilità del capo».

Federica Vaccaro e la sua Bibi Bag

Doveva chiamarsi Bow Bag, come il fiocco che Federica ha tatuato sul polso sinistro, simbolo di femminilità ed eleganza ma – alla fine – per renderlo più accattivante sceglie il nome Bibi. La Bibi Bag – nata nel 2013 – spopola grazie al PVC (prodotto termoplastico ricavato da materie prime naturali), materiale che Federica sceglie per le sue creazioni.
Ad oggi ci sono oltre 10 edizioni della Bibi Bag, declinate in diverse varianti colori. Insieme alle classiche Bibi Bag in PVC, ci sono anche le Capsule Collection in edizione limitata.
«Ho scelto il PVC perché volevo fare qualcosa di diverso, utilizzare qualcosa di nuovo. Mi piaceva il concetto di trasparenza. Un concetto che riguarda anche le persone, volevo trasmettere un messaggio. Sono molto sincera e schietta e mi piaceva comunicare questa cosa. Mi piaceva far vedere quello che c’era dentro la borsa. Ho cominciato con la cartella che ha spopolato in modo assurdo». È divertente il modo in cui Federica riesce a meravigliarsi della sua bravura. «Non mi aspettavo che Melissa Satta, la Seredova o Chiara Biasi avrebbero indossato la mia borsa. Un successo del genere non me lo aspettavo. Online ho venduto veramente tantissimo. Forse perché sono stata la prima a utilizzare il PVC». La Bibi Bag nasce dai disegni e dalla fantasia di Federica. «Mi metto a disegnare e appena ho la matita in mano arrivano le idee. Faccio sempre un lavoro di ricerca, buttando un occhio alle tendenze e ai trend del momento ma cerco sempre di differenziarmi perché credo che la moda sia arte e quindi devi fare il tuo. Devi dare il tuo contributo, la tua idea, la tua visione. Non amo stare dentro gli schemi». Materiale ricercato e designer creativo, come l’ultima arrivata in casa Bibi Bag: la Punk Bag, una borsa in pelle con delle borchie. Uno scrigno che viene voglia di portare subito a fare un giro.

Federica Vaccaro, una stilista a Messina

Come sarà per una donna creativa e attiva vivere a Messina? «Quando serve parto, per fortuna esistono le email quindi non fa troppa differenza. Probabilmente l’unica differenza è il network che riesci a crearti. Se esci a Milano hai la possibilità di incontrare persone che lavorano in questo settore o magari sei stimolato perché hai la possibilità di entrare in contatto con un diverso contesto culturale. A Messina magari è più difficile e poco stimolante. Ma riesco ad andare avanti lo stesso. Pensa che anche le grandi aziende hanno le sedi in paesini piccoli. Messina mi piace perché è casa. E poi abbiamo deciso con mio marito di rimanere a vivere qui per continuare a lavorare sui nostri progetti». In realtà, la Sicilia esiste anche nella collezione di Federica Vaccaro. «La contaminazione culturale, le esperienze personali, la famiglia influiscono sul lavoro. Una delle edizioni della Bibi Bag è dedicata alla cesta siciliana. La classica coffa però in PVC. La mia si piega ed è super comoda».

Federica Vaccaro, i progetti per il 2020

I progetti sono ancora tanti, Federica non ha alcuna intenzione di fermarsi, «voglio ancora crescere, voglio vedere la Bibi Bag sempre di più nel mondo e sempre meglio. Però posso dire di aver realizzato i miei sogni».
Per il 2020 sta lavorando ad una Linea Lusso, borse particolari nelle forme e ricercate nei materiali. Insieme alle borse, Federica confeziona abiti su misura per le spose. «I vestiti da sposa mi emozionano moltissimo. Per ogni donna è un momento particolare e seguirla passo passo è davvero importante. Mi faccio trascinare dall’emozione».

Federica Vaccaro, cosa non deve mancare nell’armadio di una donna:

  • un vestito nero
  • un abito elegante
  • uno scialle, magari spagnoleggiante
  • un bel cappotto
  • una camicia bianca
  • tailleur

Federica Vaccaro, l’outfit per le Feste

  • Per Natale, un classico abito rosso, magari anni ’80.
  • Per Capodanno, un abito in paillettes nero o un monospalla con le maniche a sbuffo.

«L’importante è sentirsi a proprio agio. Un abito aiuta una donna a sentirsi meglio»

 

 

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