In attesa della decisione della Corte Costituzionale sulla legittimità del numero chiuso, il Tar del Lazio allarga le graduatorie. Cadone decine di Università: da Messina a Firenze, da Palermo a Parma e Catania. Il Tar del Lazio ha dunque ammesso con riserva decine di studenti (tutti appartenenti all’Unione
degli Universitari) esclusi per non aver raggiunto il punteggio minimo
previsto dal concorso di ammissione.
Per il Tar sussistono i presupposti per l’ammissione con riserva – si
legge in una delle ordinanze pubblicate – per ”l’illogicita’ della
previsione di un punteggio minimo applicabile che non consente lo
scorrimento della graduatoria in presenza di posti vacanti derivanti dal mancato riempimento integrale della stessa all’esito della prova
selettiva”.
In particolare, con gli avvocati Michele Bonetti e Santi
Delia, si contestava il decreto ministeriale che limitava il numero
degli iscrivibili a livello nazionale a 10.173 studenti. I ricorrenti
sollecitano la creazione di una ‘graduatoria unica nazionale’,
cancellando le graduatorie ‘aggregate’ tra singole universita’ che
farebbero innalzare i punteggi minimi necessari per l’ingresso.
Nell’ammettere con riserva decine di studenti, il Tar ha ritenuto di
accogliere le richieste dei ricorrenti almeno ”sino alla definizione
del giudizio da parte della Corte costituzionale”.
“E’ la fine del numero chiuso italiano – ha commentato il coordinatore nazionale Udu, Michele Orezzi – E’ fatto il piu’ grande passo in avanti di sempre verso un’università libera, senza ostacoli d’accesso. Ora attendiamo di essere convocati per ridisegnare un modello di accesso libero che non lasci gli studenti sulla porta delle universita’ con nelle mani i sogni di una vita infranti prima ancora di potersi giocare la propria possibilita”’.
“I Tar italiani – hanno aggiunto i patrocinatori dei ricorsi, gli
avvocati Michele Bonetti e Santi Delia – stanno dimostrando una grande
sensibilita’. Al Tar di Campobasso hanno sospeso tutto il concorso; i
Tar Abruzzo, Marche e Sardegna hanno fatto rientrare da Romania, Spagna e Belgio i nostri ricorrenti, tutti costretti ad emigrare all’estero; il Tar Firenze ha ammesso quasi 200 ricorrenti all’Ateneo di Pisa; qualche giorno fa e’ saltato il numero chiuso a Scienze della formazione a Cosenza e L’Aquila. Adesso il Tar Lazio conferma che se i posti ci sono vanno occupati anche se i concorrenti non hanno raggiunto la soglia al test di accesso”.(Ansa)
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