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Trasformare Atm in S.p.a.. Or.s.a.: “Privatizzazione: Accorinti non era contrario?”

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E’ di ieri la richiesta della segreteria provinciale Autoferro Tpl “Or.s.a.”, titolare di Relazioni Industriali sottoscritte con Asstra per il settore del Trasporto Pubblico Locale, di essere ascoltata dalla Prima Commissione Bilancio in merito alla proposta di contratto di servizio fra Comune di Messina e A.T.M. attualmente all’attenzione del Consiglio Comunale.

Il sindacato, per voce del segretario regionale, Mariano Massaro, affida ad una nota le motivazioni della richiesta.

“Presa visione della bozza del contratto di servizio fra Comune di Messina e Atm, in discussione al Consiglio Comunale, per l’erogazione del servizio di trasporto pubblico locale – scrive Massaro -, si stigmatizza il persistere del progetto di trasformazione in SpA (leggasi privatizzazione) del servizio essenziale, a suo tempo voluta e programmata dalla giunta Buzzanca. Nonostante il referendum del 12 e 13 giugno 2011 – ricorda il Segretario – che ha visto lo stesso Renato Accorinti, oggi Sindaco di Messina, impegnato nella campagna del “SI” per l’abrogazione dell’articolo 23 bis del Decreto 112/2008 che imponeva alle amministrazioni locali di affidare i servizi pubblici locali (quali il trasporto pubblico, l’igiene urbana, l’erogazione dell’acqua, la gestione del verde pubblico) al libero mercato anziché a società in house, nel contratto di servizio già approvato dalla Giunta Comunale si richiama e si rilancia la delibera n. 11/C, adottata dalla legislatura Buzzanca in data 14.02.2012, nella quale viene stabilito di riorganizzare i servizi di mobilità urbana attraverso la costituzione di apposita Società per azioni”.

“A conferma dei nostri timori – continua il Sindacalista -, l’articolo 5 del contratto di servizio in oggetto recita testualmente: “ …omissis… Il presente Contratto di affidamento provvisorio non è cedibile e può essere risolto di diritto dall’Amministrazione prima della naturale scadenza …omissis… qualora abbia a concludersi la procedura amministrativa prevista dalla Delibera del Consiglio Comunale n. 11/C del 14.02.2012, che ha stabilito di porre in liquidazione l’A. T. M. (Azienda Trasporti Messina) e di costituire una apposita S. p. a. cui conferire la gestione del Trasporto pubblico locale nell’ambito del territorio del Comune di Messina, con le procedure di evidenza pubblica espressamente previste dalla normativa che regola il settore. A tal proposito si fissa ad un anno la scadenza, a partire dalla data di stipula del presente contratto, per eseguire una prima verifica delle condizioni di avanzamento delle predette procedure di liquidazione ora richiamate. In caso di risoluzione anticipata, revoca o decadenza, rimane espressamente convenuto che l’Azienda non potrà avanzare alcuna richiesta di indennizzo”.

“In buona sostanza – afferma Massaro -, la Giunta Accorinti, invece di mantenere fede al programma elettorale in tema di servizi pubblici essenziali e chiedere al Consiglio Comunale l’abolizione della delibera n. 11/C del 14.02.2012, si è allineata al progetto privatizzante di “quelli che c’erano prima”. In coerenza con le posizioni da sempre assunte dall’Or.s.a. per il mantenimento in house di tutti i servizi pubblici essenziali, chiediamo al Sindaco di Messina e a quelle soggettività politiche presenti in Consiglio Comunale che in fase di referendum sostennero la gestione pubblica anche del Tpl, di restare coerenti con se stessi e attivare tutti gli strumenti necessari per cassare dalla bozza di Contratto di Servizio ogni cavillo normativo che possa riesumare il vecchio progetto di privatizzazione targato Buzzanca/Capone”.

“Si coglie l’occasione – aggiunge – per segnalare che nonostante l’aumento della percentuale dal 14% al 20% dovuta ad Atm per le multe in Ztl, nel contratto di servizio non si accenna a un percorso che conduca all’orario di lavoro full-time per gli Ausiliari del Traffico che nonostante l’ampliamento delle loro mansioni restano discriminati da un annoso orario di lavoro part-time, così come – conclude Massaro -sono discriminati i lavoratori ex Lsu con contratto di diritto privato, da anni in attesa di definitiva stabilizzazione”.

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