La classica goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il mancato svolgimento di 5 concerti da camera che si sarebbero dovuti tenere alla Sala Laudamo. Ma sono anche altre le ragioni che hanno spinto i lavoratori del Teatro Vittorio Emanuele ad inscenare ieri sera una protesta pacifica, mentre era in corso la prima dello spettacolo di Sabina Guzzanti: il mancato impiego dei tecnici , delle sarte , degli attori di tutto l’indotto che in questi mesi è rimasto privo di occupazione . L’attrice ha manifestato solidarietà nei loro confronti, dando ai lavoratori la possibilità di salire sul palco per spiegare i motivi che li hanno portati a manifestare.
La FPCGIl e i lavoratori, in una nota, “ringraziano Sabina Guzzanti per l’opportunità data ai lavoratori, e il pubblico che silenziosamente ha ascoltato le ragioni della protesta e il grido di allarme delle masse artistiche del teatro, che non si rassegnano a pagare le colpe altrui. La mobilitazione dei lavoratori – si legge nel comunicato della Fp Cgil – continuerà nei prossimi giorni”
I manifestanti ieri sera hanno distribuito un volantino in cui vengono spiegati nel dettaglio i motivi della protesta:
Ventuno tecnici, quaranta orchestrali, dieci sarte, attori senza lavoro quest’ anno non lavoreranno a causa della cattiva gestione del teatro Vittorio Emanuele che ha causato debiti fuori bilancio e continui sequestri da parte della Guardia di Finanza. Una classe politica locale e regionale assente che ha relegato il teatro di Messina come fanalino di coda rispetto ai contributi erogati ai teatri siciliani, una stagione artistica fondata sulla prosa e non sulla lirica.
Il finanziamento erogato dalla Regione siciliana pari a 3 milioni 790mila euro e’ appena sufficiente a coprire le spese di funzionamento. al teatro di Messina. La Regione destina 14,50 euro contro i 28 pro capite ai teatri di Palermo e 23 euro pro-capite al teatro di Catania.
Questo ha un solo significato : siamo governati da una classe politica incapace di difendere gli interessi dei cittadini messinesi. La stagione teatrale è improntata sulla prosa non in sintonia con lo statuto dell’Ente. I cittadini messinesi dovranno recarsi a Catania per assistere a uno spettacolo di lirica .
A che servono due direttori artistici, un presidente un sovrintendente, un Cda se il teatro non produce e non assolve alla funzione di servizio pubblico? Attualmente per gestire il teatro e’ sufficiente un impresario
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Scandaloso….nulla da obiettare. Vergogna politici parolone….Mi fermo …meglio.!!!’@Spwriami sempre