“Il provvedimento votato dall’Ars sul Pronto soccorso dell’ospedale Piemonte – dichiara il segretario generale della Cgil Messina, Lillo Oceano – è un risultato da valutare positivamente, ma si dovrà vigilare affinché la volontà di tutta una città non sia vanificata nelle stanze chiuse degli interessi particolari con il mero mantenimento in vita di una struttura fortemente depotenziata”.
La Cgil di Messina interviene sulla riduzione delle risorse finanziarie alle aziende sanitarie messinesi contestando fortemente le decisioni assunte dal governo regionale.
“La città e la sua provincia e soprattutto la rappresentanza politica e amministrativa – evidenzia Oceano – dovranno lottare per recuperare le risorse sottratte dal decisore regionale, pretendendo una programmazione sanitaria capace di assicurare ai messinesi una offerta sanitaria capace di garantire la tutela della salute allo stesso livello degli altri territori”.
“Con il decreto del 5 agosto scorso – si fa presente – l’assessore regionale per la salute, nel dettare alle Asp ed alle aziende ospedaliere le linee d’indirizzo regionali per la rideterminazione delle rispettive dotazioni organiche, pur rispettando il limite del tetto di spesa del personale dell’anno 2011, opera all’interno dei forti cambiamenti senza che ne siano chiari i criteri. La provincia di Messina subisce un taglio sulla spesa per il personale pari a 10.741.000 euro, che necessariamente andrà pesantemente a colpire le aspettative di assunzione a tempo indeterminato dei vincitori di concorso e dei precari, appartenenti all’area della dirigenza medica e sanitaria e del comparto. Ma inevitabilmente il taglio avrà delle pesanti ricadute sul piano dell’offerta di salute al territorio: senza le risorse sufficienti infatti verrà a mancare il personale necessario a soddisfare le esigenze complessive della sanità per la popolazione. E’ l’ennesimo scippo perpetrato ai danni della Provincia di Messina, in un contesto che vede la assoluta mancanza di potenziamento della medicina sul territorio e l’inevitabile intasamento dei pronto soccorso”.
“Incomprensibili – si denuncia – appaiono poi i criteri che hanno determinato la scelta operata dalla Regione, soprattutto se si pensa che altre realtà sanitarie della regione, non certamente di eccellenza, sono state invece fortemente premiate”.
Il segretario della Camera del Lavoro, Oceano, sottolinea come i provvedimenti regionali metteranno fortemente a rischio nel territorio servizi importanti come quelli sanitari oltre che dare un ulteriore colpo alla crisi occupazionale: “Queste decisioni taglieranno oltre il sopportabile l’offerta sanitaria nella nostra provincia, non garantiranno una tutela della salute adeguata ai cittadini e metteranno a rischio i livelli occupazionali”.
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