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Mobilità Ato – Amam. Or.s.a. Servizi: “Ancora tutto fermo”

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«L’ennesima fase di stallo in cui versa la mobilità interaziendale che dovrebbe trasferire i dipendenti dell’Ato 3 all’Amam , ha dell’incredibile», lo dice la segretaria regionale dell’Or.s.a. Servizi, Francesca Fusco, che osserva come «al di là delle valutazioni di merito espresse anche negli ultimi giorni, l’efficacia giuridico amministrativa dell’ordinanza sindacale contingibile ed urgente emessa ai sensi dell’art. 50 del T.U.E.L., in ottemperanza dell’art. 8, comma 7 dell’Ordinanza 20/rif del 14.07.2015 del Presidente della Regione Siciliana, non possa essere messa in discussione ed alla stessa si debba dare necessariamente esecuzione».

«Anzi – aggiunge Fusco -, non può non rilevarsi come il notevole ritardo che ha contraddistinto l’iter, non ancora pervenuto ad un esito concreto, costituisca un’assoluta anomalia amministrativa e che i destinatari dell’atto sindacale sono da considerarsi inadempienti, anche alla luce della deliberazione di Giunta Municipale n. 574 del 3 settembre 2015 avente per oggettoConferma indirizzi alla società in house Amam e alla dirigenza dell’Ente in merito al servizio di manutenzione del verde in attesa della devoluzione integrale alla stessa società delle competenze in materia ambientale”».

«Non si può non rimanere sconcertati – sottolinea Francesca Fusco – dinnanzi a cotanta schizofrenia amministrativa. Non si comprende come il Sindaco possa accettare che con estrema facilità non si ottemperi all’ordinanza. Non si comprendono le resistenze di Amam, rappresentate in primis dal Cda, nominato da Accorinti ed in particolare dal presidente Leonardo Termini, il nuovo presidente della partecipata dal suo insediamento non ha favorito la mobilità, ha vantato preoccupazioni, smentite anche dalla DTL che indica legittimo il passaggio dei lavoratori Ato».

«Ebbene – aggiunge -, è giunto il momento, che Termini esca finalmente allo scoperto e palesi quali siano i suoi reali intendimenti amministrativi, smettendola di giocare a nascondino forte del fatto che gli atti determinanti siano firmati dal direttore generale, l’ingegnere Luigi La Rosa, il cui incarico prorogato dovrebbe scadere proprio a fine anno. L’operazione di mobilità Ato 3 – Amam si deve fare e gli addetti ai lavori sanno perfettamente che vi sono tutti i requisiti di legge a sostegno della stessa.  La volontà politica è stata espressa in atti. Essa va applicata senza ulteriori indugi che producono danno ai lavoratori alle casse comunali ed ai cittadini».

«Oggi – continua la Sindacalista – si assiste, invece, ad una situazione del tutto paradossale: da una parte Amam, in tutta fretta, vista l’Ordinanza Sindacale contingibile ed urgente, provvede a pubblicare un avviso, avente per oggetto la selezione per il reperimento del personale a tempo determinato per il servizio di manutenzione del verde, pulizia servizi igienici, aree a verde e vigilanza in 12 cimiteri rurali (non risulta chiaro perché in riferimento a quest’ultimo atto non si parla di disposizione, ma di un non meglio precisato avviato iter amministrativo); dall’altra parte, sempre Amam risulta ancora inadempiente rispetto alla disposizione  stante nell’attivazione delle procedure di mobilità interaziendale riguardante i 52 lavoratori della partecipata di Via Cavalieri della Stella».

«L’Amministrazione Comunale – tuona ancora Fusco – ha portato letteralmente a spasso nel corso dell’intero anno i lavoratori dell’Ato, nonostante la mobilità interaziendale tra le partecipate del Comune costituisse di per sé un’azione amministrativa molto semplice e lineare, sussistendovi tutti i presupposti previsti dalla normativa vigente. Il Sindaco con Ordinanza ha disposto il compimento di una serie di atti propedeutici alla operazione di mobilità».

«Essi sono stati effettivamente compiuti – si chiede Fusco -, oppure dirigenti comunali e CdA dell’Amam per timore di non si sa cosa oppure per tutelare le posizioni di interesse di qualcuno non hanno fatto nulla prendendo ancora una volta in giro la parte più debole? Basta chiacchiere, è giunto il momento di mettere fine alla piece messa in scena, basta tutelare sempre coloro che rispondono alle “solite” logiche, la mobilità ato-amam da atto immediato è divenuta una storia senza fine, a turno tutti gli attori in scena hanno strumentalizzato i lavoratori per soddisfare un proprio interesse, adesso basta, si porti a compimento l’iter avviato ad ottobre 2014».

«Chi nutre dubbi di legittimità può rivolgersi entro 60 giorni al Tar di Catania oppure – conclude la segretaria regionale dell’Or.s.a. Servizi – presentare ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni, come è del resto riportato in calce alla stessa Ordinanza n. 161 firmata dal sindaco Accorinti».

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