L’Azienda Sanitaria Provinciale continua a presentare modifiche alla dotazione organica, un modus operandi che secondo la Cisl Funzione Pubblica non consente di poter fare «le necessarie valutazioni per poter dare il giusto assetto ai servizi ospedalieri e territoriali».
L’impegno era quello di presentare al tavolo del 27 agosto le proposte e le osservazioni, «ma – afferma il segretario generale della Cisl Fp, Calogero Emanuele – evidentemente ogni giorno che passa l’azienda si accorge di errori che inducono a correzioni su Unità Operative e dipartimenti. Non vorremmo, però, che queste fossero dettate da logiche politiche e non da valutazioni di merito finalizzate a dare il giusto assetto ai servizi ospedalieri e distrettuali».
Dal confronto tra la prima e la seconda stesura, evidenzia la Cisl Fp, «si registrano modifiche nei numeri e nei profili, come ad esempio i posti occupati e i posti vacanti, si nota l’incremento degli infermieri professionali e di operatori sanitari ma si registra una diminuzione del numero complessivo ricondotto a 4986 quando nella prima versione ne risultavano 4997».
«Questo – continua Calogero Emanuele – non fa altro che evidenziare tutte le incertezze e le incongruenze che emergono giorno dopo giorno. Non possiamo accettare che si sia dato avvio alla concertazione ed assistere a modifiche in corso d’opera. L’incontro del tavolo tecnico servirà solo a presentare i primi rilievi ed i primi aggiustamenti ma non potrà certamente considerarsi esaustivo, sapendo che non potrà esserci una “concertazione dinamica” considerato il mutare continuo degli atti».
La Cisl Funzione Pubblica lamenta, inoltre, come nemmeno con le ultime modifiche apportate siano stati trasmessi gli atti richiesti nel corso dell’ultimo incontro tenutosi al Mandalari.
«Atti – scrivono dal Sindacato – che le linee di indirizzo regionali obbligano le aziende ad indicare nel dettaglio e portare a conoscenza anche delle Organizzazioni Sindacali: i posti coperti (con personale in servizio a tempo indeterminato); i posti vacanti e disponibili, con specifica e separata indicazione di quelli coperti con contratto di lavoro a tempo indeterminato; i posti vacanti e non disponibili (con procedure concorsuali avviate/congelati per incarico ex art. 15 septies decreto legislativo n. 502/92, ecc..); i posti che presumibilmente si renderanno vacanti per cessazione dal servizio nel triennio 2105-2017 e successivamente dalla data di rideterminazione delle dotazioni organiche; la dimostrazione, attraverso apposite tabelle, del rispetto dei parametri previsti dalle Linee Guida;
la dimostrazione del rispetto del tetto di spesa».
«Ad oggi – conclude Emanuele – abbiamo contezza solo del numero dei posti complessivi distinti tra occupati e vacanti. Non accetteremo questa situazione passivamente e quindi invitiamo il manager a ridefinire il calendario degli incontri e i tempi per la conclusione della fase di concertazione. L’obiettivo deve essere quello di accrescere i livelli assistenziali che devono rispondere alle esigenze primarie della collettività e non ad altre logiche».
(314)