Atm nella Multiservizi. OrSa: “È un controsenso”

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La realizzazione della Multiservizi fa “rumore”. Il sindacato Orsa si dice contrario all’ipotesi di far confluire l’Azienda Trasporti nella costituenda società Multiservizi .

«Per un’azienda trasporti l’ipotesi di confluire in una Multiservizi è un controsenso − dichiara Michele Barresi segretario Orsa Trasporti − che rischierebbe di penalizzare ogni sviluppo societario futuro proprio nel momento in cui si vedono primi segnali di ripresa».

«La recente delibera con cui questa Amministrazione ha aperto  la strada ad una rivoluzione nel mondo delle società che gravitano in orbita comunale − dichiara Orsa −  getta le basi a modifiche strutturali che coinvolgono centinaia di lavoratori e di cui ben poco ad oggi è dato sapere mentre richiederebbe invece da subito un immediato confronto chiarificatore con le parti sociali e non il semplice rinvio allo studio dei “soliti esperti”» .

«Per quanto riguarda l’Atm − secondo Barresi − il percorso interno di risanamento intrapreso da poco più di un anno e di cui oggi si vedono i primi risultati, manifesta chiaramente quanto da sempre sostenuto dal sindacato OrSA in merito alla necessità di mantenere interamente pubblica la natura della società di trasporto a dimostrazione che non occorre la presenza del privato per fare quello che un’oculata gestione della cosa pubblica può svolgere in house».

“Eppure il timore per il Sindacato è che anche i trasporti finiranno nel calderone della Multiservizi della quale ancora questa amministrazione non ha chiarito quale sarà la natura giuridica e a pensar male forse si fa peccato − commenta Barresi − ma a tal proposito preoccupa ancor di più la delibera di liquidazione del 14 febbraio 2012 sempre in vigore e mai annullata ma altresì richiamata nella bozza del prossimo contratto di servizio già deliberato dall’attuale giunta».

«Di certo − dichiara Barresi −  questo non può e non deve spianare la strada a forme occulte di privatizzazione a cui questo sindacato ed i lavoratori si opporranno con ogni forma di protesta possibile».

«Annacquare inoltre l’Atm in un calderone vasto e variegato come una Multiservizi rappresenterebbe una controtendenza ed un errore strategico − secondo l’OrSA − i servizi infatti che si immagina di farvi confluire  non sono uguali né assimilabili e questo porterebbe il rischio tangibile che l’Atm verrebbe penalizzata  limitandola rispetto alle altre realtà’ del panorama nazionale dove al contrario la tendenza è di valorizzare le specificità puntando a più ampie collaborazioni  tra aziende di trasporto».

Ma l’Orsa, nel chiedere un urgente incontro all’amministrazione di palazzo Zanca , «punta anche l’attenzione sul mancato riconoscimento degli  adeguamenti economici  previsti dal contratto di lavoro conseguenza di una errata applicazione addebitabile alla vecchia Dirigenza Atm della legge “Brunetta 122/2010 “. L’azienda di via La Farina ancora oggi sembra intenzionata a non procedere al riconoscimento di tali spettanze , che ammonterebbero a circa 100 mila euro,  non corrisposte in maniera illegittima a numerosi dipendenti dell’Atm sin dal mese di settembre 2011,  e questo nonostante  una recente sentenza favorevole ai lavoratori del giudice del lavoro di Messina».

«Così facendo − dichiara Barresi − si  costringeranno i lavoratori e il sindacato a nuovi inutili contenziosi legali che inevitabilmente comporteranno altri esborsi per le casse dell’Atm ed un sicuro danno erariale».

«Senza una tempestiva  soluzione che garantisca il riconoscimento delle spettanze ai dipendenti indebitamente penalizzati da oltre tre anni − continua OrSa − saremo probabilmente dinnanzi al primo sciopero dell’era Foti all’azienda trasporti Messina».

 

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