Il caso dell’assenza del riscaldamento negli istituti scolastici approderà domani mattina con la massima urgenza tra i banchi delle commissioni scuola e lavori pubblici, che si riuniranno in via straordinaria in modo congiunto. Anche oggi tanti alunni di numerose scuole cittadine sono tornati in classe avvolti da coperte e giubbotti, mentre molti genitori minacciano di mandare più i loro figli a scuola fin quando non si troverà una soluzione.
In altre parole continua l’anno nero delle scuole messinesi, perché oltre alle croniche carenze strutturali, bisogna fare i conti anche con il mancato funzionamento dell’impianto di riscaldamento proprio durante l’ondata di gelo che si è abbattuta sulla città negli ultimi giorni.
A scendere in campo ci pensano anche i sindacati, che in una lettera congiunta inviata al Prefetto, Francesca Ferrandino, e al sindaco, Renato Accorinti, chiedono che venga presa in considerazione l’idea di sospendere le lezioni fino a quando non si troverà una soluzione definitiva: “Premesso quanto sopra si chiede di voler intervenire con estrema massima urgenza, per quanto di propria competenza – scrivono in una lettera congiunta Pietro Patti della Flc Cgil, Carmelo Cardillo della Cisl Scuola, Salvatore Piccolo della Uil Scuola, Antonio Princiotta della Snals Confsal e Santino Marchetta della Gilda Unams – al fine di dare pronta soluzione a quanto evidenziato financo alla sospensione delle attività sulla scorta di quanto sull’argomento la Corte di Cassazione ha stabilito con propria sentenza – Sezione Lavoro, Sentenza 1 aprile 2015, n. 6631 – che nei confronti del datore di lavoro esiste un preciso obbligo di tutelare la salute psico-fisica dei prestatori di lavoro e di assicurare che i locali dell’azienda siano in condizioni tali da permettere agli stessi di adempiere le prestazioni contrattuali cui sono obbligati, non subendo nocumento alla propria salute e che, pertanto, nel caso in cui si prospetti la violazione di tale obbligo, che grava sul datore di lavoro, il lavoratore è legittimato a non eseguire la propria prestazione eccependo l’inadempimento e, al tempo stesso, mantiene il diritto alla retribuzione, in quanto al lavoratore non possono derivare conseguenze sfavorevoli in ragione della condotta inadempiente del datore”.
Per il Collettivo Maurolico, invece, si tratta di un film già visto: “L’inverno non è alle porte. Le ha già sfondate da tempo.
Al Liceo Maurolico, come in tutto il resto d’Italia, i riscaldamenti non sono ancora stati accesi, nonostante la temperatura bassissima che costringe gli insegnanti a rabbrividire per il freddo e gli studenti a seguire le lezioni indossando copricapi da scalata dell’Everest.
Ma ci siamo chiesti – noi poveri studenti infreddoliti – di chi sia la responsabilità del fatto che da noi, come nel resto d’Italia, noi ragazzi siamo costretti a vivere questa situazione disumana e anche illegale. Non è di certo un segreto, infatti, che ai sensi del D.P.R. 412/93 integrato dalla L 551/99, Articolo 4, comma 1, la temperatura all’interno dell’edificio scolastico debba essere di 20 gradi, con una tolleranza di +-2 gradi. Non poco tempo fa siamo stati invitati a non agire con mezzi poco legali per protestare ed esprimere il nostro ferreo dissenso riguardo numerose e serie tematiche dagli stessi enti pubblici che adesso stanno facendo assiderare noi ragazzi del Maurolico e tutti gli altri studenti non solo del messinese, ma d’Italia. Oggi è stato un flashmob di ragazzi con le coperte a scuola – che continueranno a portare e indossare, date le temperature polari -, domani sarà uno sciopero, ma non ci fermeremo finchè non agirete nella piena legalità nei nostri confronti e nei riguardi di tutta la popolazione studentesca italiana.
Ve ne siete accorti solo adesso che “i riscaldamenti non funzionavano”?”.
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