Tradizione e innovazione: la Scuola San Domenico Savio insegna con una marcia in più

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Presentato il nuovo progetto della Scuola San Domenico Savio che intreccia tradizione e innovazione. I piccoli studenti seguono lezioni bilingue e navigano su internet con consapevolezza. Il Direttore Don Gianni Russo: «Portiamo avanti il sogno di Don Bosco».

Bilinguismo – Educazione digitale – Educazione ricreativa

La Scuola San Domenico Savio ha avviato dal maggio dello scorso anno un progetto didattico che permette ai piccoli studenti non solo di apprendere ma di affrontare la vita pubblica e le relazioni sociali in modo più consapevole. Gli elementi su cui si basa la pedagogia del San Domenico Savio riportano al metodo dei salesiani. Si lavora sulla costruzione della personalità dei giovani attraverso i principi della solidarietà e della spiritualità ma anche della trasmissione del sapere in modo ludico e familiare. «Il contesto educativo – afferma Don Gianni Russo, Direttore della Scuola – è quella che Don Bosco definiva la terra buona, un luogo dove si vive lo spirito di famiglia, luogo di impegno culturale e di divertimento».

Per formare i piccoli e farli diventare cittadini del mondo, la Scuola San Domenico Savio ha introdotto nell’offerta formativa tre proposte:

  • Bilinguismo: vengono già insegnate la geografia, l’educazione musicale e l’educazione religiosa in lingua inglese. Un progetto portato avanti in collaborazione con il JM English. La realtà – nata a Messina dal 2007 – permette ai piccoli di entrare in contatto con un’altra lingua in modo familiare. Per rendere la lingua straniera prima comprensibile, poi corretta e infine perfetta.
  • Educazione digitale: progetto che vede la collaborazione della IDS & Unitelm che supporta i ragazzi nella comprensione della nuove tecnologie e ne spiega l’uso consapevole.
  • Educazione ricreativa: non manca lo spazio dedicato al divertimento con attività legate allo sport, alla musica e al teatro, avvalendosi di associazioni che operano sul territorio locale e nazionale.

Il sogno del rilancio e la Cooperativa Scuola San Domenico Savio

Il sogno della Scuola San Domenico Savio – fondata nel 1931 – è di rilanciare e allargare l’offerta formativa. Già dal prossimo anno verrà introdotta la scuola media e si sta lavorando per creare il Liceo. «Il nostro è un lavoro da 0 ai 18 anni – racconta Don Umberto Romeo, dirigente scolatisco – per permettere ai ragazzi di rimanere qui. Perché in un momento di incertezza come quello che viviamo in questo periodo storico, dobbiamo impegnarci ancora di più».

Insieme alla dedizione dei dirigenti e delle insegnanti, c’è anche il contributo degli ex allievi. Nel 2013, nasce, infatti, la Cooperativa Sociale “Scuola San Domenico Savio”, formata da professionisti dell’educazione laici e salesiani consacrati. «Seguendo il solco dei salesiani – affermano Nino Caselli e Maria Giovanna Cacopard membri della Cooperativa – vogliamo dare maggior lustro alla scuola e alla città».

In giro per la Scuola San Domenico Savio

La Scuola San Domenico Savio è piena di bimbi vivaci che salutano in spagnolo, giocano a scacchi (per imparare la matematica) e non hanno paura di confrontarsi con gli altri. Dalla prima alla quinta elementare – passando dalla Scuola dell’Infanzia – si respira un clima accogliente, studiato nei minimi dettagli per rendere il percorso scolastico un’esperienza di crescita, soprattutto, personale.

La pedagogia di Don Bosco

Nel 1877 Don Bosco scrisse ne “Il Sistema Preventivo nella educazione della gioventù” i punti principali della sua pedagogia:

  • Tutto il giovane: la pedagogia di Don Bosco guarda al giovane nella sua interezza. Importanti i momenti di gioco e di svago.
  • Ottimismo: gli educatori creano un contatto positivo con i giovani per costruire personalità armoniche, capace di coniugare in se stessa i valori della vita e quelli della fede.
  • Fede nell’educazione: per Don Bosco l’educazione poteva cambiare la storia. Un elemento indispensabile per formare “buoni cristiani e onesti cittadini”.
  • Vera prevenzione: offrire ai giovani gli strumenti per affrontare le difficoltà e poter essere autonomi. Aiutare il giovane a prendere coscienza delle sue qualità positive e offrire al tempo stesso delle concrete possibilità per cui queste possano esplodere in tutta la loro potenzialità.
  • La centralità dell’amore nell’educazione: per Don Bosco Educare è volere il vero bene del giovane e il primo passo è farselo amico, guadagnandosi il suo cuore.

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