Messina nel pieno dell’inverno ma, ancora, le scuole restano al freddo: in molti istituti l’impianto di riscaldamento non funziona, è spento o completamente assente. Il consigliere della terza circoscrizione Alessandro Cacciotto, in una nota indirizzata al Comune, esprime la sua preoccupazione ed evidenzia come dopo un anno dall’ordinanza sindacale che ha previsto la chiusura delle scuole a causa del gelo e della mancanza di riscaldamenti, non si è ancora fatto nulla per risolvere la questione.
«Stamattina la città si è svegliata con temperature rigide e a rimetterci sono soprattutto i piccoli studenti – ha raccontato il consigliere – è passato un anno senza che si sia registrato nessun intervento degno di questo nome. È l’ennesima mancanza di un Amministrazione che fa registrare “l’ennesimo strafalcione” sull’ordinaria gestione».
Un problema che affligge molteplici istituti pubblici, come ad esempio il Liceo La Farina i cui studenti, già la settimana scorsa, sono andati a protestare per il disagio presso i locali della Provincia.
Il consigliere evidenzia che l’Amministrazione ha già stipulato i contratti per la fornitura del servizio e quindi non è chiaro perché non sia stato ancora possibile avviare i riscaldamenti.
«È anormale quanto successo lo scorso anno scolastico – spiega Cacciotto – arrivando a chiudere diversi plessi scolastici per le rigide temperature. È altrettanto giustificato lo sfogo di tanti genitori di piccoli alunni che lamentano la presenza di aule gelide mettendo a serio rischio la salute; per non parlare dei docenti e del personale didattico e amministrativo tutto costretto a lavorare in condizioni non ottimali».
Dunque, cosa è stato fatto dall’Amministrazione a un anno dall’ordinanza?
«Di questo non ci è dato sapere – continua Cacciotto – c’è solo da sapere che il decantato cambiamento dal basso è stato un autentico fallimento. I problemi dei plessi scolastici affondano le loro radici nel passato e anche piuttosto remoto; è inaccettabile che questa Amministrazione, così come le precedenti, non abbiano minimamente pensato a dotare, ad esempio la scuola elementare Domenico Gentiluomo di un impianto di riscaldamento che addirittura non esiste».
Non solo un problema di riscaldamento
Ma non è il riscaldamento l’unico problema che interessa le scuole, Cacciotto sottolinea come molte strutture non sono a norma e non rispettano gli attuali parametri imposti dal Ministero dell’Istruzione. Molte scuole hanno facciate fatiscenti e rischiano il crollo di cornicioni. Ancora più triste è invece la situazione dei cortili scolastici, il quale verde è spesso lasciato alla cura dei genitori.
«L’ordinanza di chiusura di molte scuole dello scorso anno è un pugno allo stomaco per la città – racconta il consigliere – e non vorrei che questo capitasse anche quest’anno andando a ledere il sacrosanto diritto allo studio. La politica deve occuparsi anche delle scuole, perché il futuro della città si gioca proprio sull’istruzione e garantire le condizioni necessarie per esercitare al meglio il diritto allo studio, equivale a volere una città migliore».
Che fine hanno fatto le promesse di Accorinti?
Cacciotto poi sottolinea un altro aspetto: nel programma elettorale del sindaco Renato Accorinti si parlava di autogestione dei beni comuni, una delega oggi in possesso dell’Assessore Daniele Ialacqua.
«Mi ricordo – conclude il consigliere circoscrizionale – che nel programma Accorintiano le scuole dovevano essere concepite come laboratori aperti, mattina e pomeriggio. Posso condividere l’idea di scuole che vadano oltre le ordinarie attività e che vengano “vissute” anche come laboratori creativi ed attività parascolastiche ma, tutto questo oggi è impensabile: i Presidi delle scuole fanno i salti mortali insieme a tutto il personale per garantire ogni giorno la sacrosanta giornata di scuola».
(141)